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Europee, Renzi: non avranno influenza sul governo

Un anziano intento a votare in un seggio di Milano. REUTERS/Paolo Bona (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il voto per il rinnovo del Parlamento europeo di domenica prossima non è destinato ad avere impatto sul governo italiano. Lo ha detto stamani il presidente del Consiglio Matteo Renzi cercando di smorzare ogni speculazione sulla tenuta dell'esecutivo all'indomani del 25 maggio. Gli ultimi sondaggi disponibili prima del divieto di pubblicazione davano il Partito democratico in netto vantaggio, con al secondo posto il movimento anti establishment di Beppe Grillo e solo terza Forza Italia. Per alcuni osservatori, tuttavia, se il M5s dovesse ripetere l'inatteso boom delle politiche del 2013 e se Silvio Berlusconi andasse troppo male, gli equilibri sui quali si basa l'azione politica di Renzi potrebbero saltare. "La legittimazione [del governo] non arriva dalle elezioni Europee. Il presidente del Consiglio è eletto dal Parlamento non dal popolo", ha detto Renzi stamattina alla radio Rtl. "Da lunedì non cambia niente per il governo italiano perché la formazione del Parlamento resta la stessa di ora". Nel febbraio dello scorso anno il Pd di Pier Luigi Bersani risultò il secondo partito in termini di voti in Italia con il 25,4% contro il 25,6% dei grillini. Questo spinge gli uomini più vicini a Renzi a parlare di vittoria nel caso in cui alle europee i democratici dovessero superare il M5s. Un ampio distacco potrebbe indurre Renzi, arrivato a palazzo Chigi senza essere stato il candidato premier del Pd alle politiche, a cercare un voto anticipato per rafforzare la sua leadership. Tra i renziani l'ipotesi di elezioni nella primavera del 2015 "ha senso". Non prima per la contrarietà del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a ritornare al voto durante il semestre europeo e senza aver approvato una nuova legge elettorale. Dal primo luglio l'Italia sarà infatti presidente di turno dell'Unione europea e l'intenzione più volte ribadita dal governo è quella di battersi per una interpretazione più flessibile delle regole Ue sul bilancio in cambio dell'attuazione di riforme strutturali. "Anche se il Pd arrivasse primo alle europee, ipotesi alla quale io credo, non cambierebbe niente neanche in positivo, ma se il Pd arriva primo è più forte la nostra forza a livello di Europa", ha detto oggi Renzi. Intanto l'appuntamento di domenica con le urne innervosisce i mercati che scontano una forte affermazione delle formazioni euroscettiche. Il differenziale di rendimento tra decennali italiani e tedeschi, che aveva conosciuto una rapida discesa dall'inizio dell'anno, ha toccato stamattina i 200 punti base, livello più alto dal 14 febbraio, contro i 190 della chiusura di ieri. Il tasso sui 10 anni è salito al 3,334% portandosi al massimo di fine marzo dal 3,256% dell'ultima chiusura.