Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.249,77
    +310,02 (+0,91%)
     
  • Dow Jones

    38.239,66
    +153,86 (+0,40%)
     
  • Nasdaq

    15.927,90
    +316,14 (+2,03%)
     
  • Nikkei 225

    37.934,76
    +306,28 (+0,81%)
     
  • Petrolio

    83,66
    +0,09 (+0,11%)
     
  • Bitcoin EUR

    59.079,07
    -861,51 (-1,44%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.313,85
    -82,69 (-5,92%)
     
  • Oro

    2.349,60
    +7,10 (+0,30%)
     
  • EUR/USD

    1,0699
    -0,0034 (-0,32%)
     
  • S&P 500

    5.099,96
    +51,54 (+1,02%)
     
  • HANG SENG

    17.651,15
    +366,61 (+2,12%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.006,85
    +67,84 (+1,37%)
     
  • EUR/GBP

    0,8558
    -0,0015 (-0,18%)
     
  • EUR/CHF

    0,9770
    -0,0015 (-0,15%)
     
  • EUR/CAD

    1,4613
    -0,0036 (-0,25%)
     

Faber: alla larga da Wall Street

The Gloom Boom and Doom è la sua newsletter mensile, il pessimismo è il suo pane quotidiano. Stiamo parlando di Marc Faber.

La situazione a Wall Street

L'investitore svizzero che, specializzato nei mercati emergenti, non esita a intervenire con diverse dichiarazioni per avvertire circa i cambiamenti geopolitici in atto nel mondo.

Il rischio che aleggia sul mercato Usa è quello di un sell off che potrebbe iniziare in sordina e non venire quindi individuato dall'inizio. Il rally non sarà causato da un singolo catalizzatore. La sua tesi? Le azioni sono in ipercomprato e il sentiment è troppo rialzista per permettere al rally nato dopo l'elezione di Trump, di continuare su fondamenta forti. Per questo motivo si parla di un possibile “effetto valanga” . In cosa consiste? Appena ci sarà una piccola flessione, la paura prenderà il sopravvento e arriveranno le vendita immediate. E Trump? Secondo Faber, per quanto l'intenzione sia buona, è impossibile che un uomo solo possa rendere di nuovo grande l'America: se si vuole per forza paragonare Trump a Reagan si deve anche ricordare che a differenza del repubblicano degli anni 80, il tycoon deve affrontare problemi molto più ampi e complessi come l'esplosione del debito e la crisi sociale.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Le nuove leve della finanza mondiale

Un cambio di rotta che sta avvenendo già da diverso tempo e che vede l'Occidente destinato a cedere il posto alle nuove leve del futuro, un futuro che sarà governato, finanziariamente, da Cina e India in testa e, a seguire, dai paesi emergenti in generale. Ma proprio l'Occidente, recalcitrante nel dare l'addio alla leadership ultrasecolare, sarebbe il primo artefice della gigantesca bolla che, a detta di Faber, avrebbe inglobato i mercati internazionali: sotto accusa sono le politiche monetarie e fiscali che le banche fiscali hanno creato all'indomani dello scoppio della crisi del 2008 e poi procrastinato fino all'allungamento innaturale, oltre che pericolosissimo. Un allungamento che, alla fine, ha contagiato tutte le classi di investimento, creando una gigantesca bolla finanziaria molto diversa rispetto a quelle finora viste. In altre parole, mentre in passato ci si doveva preoccupare per bolle sul settore immobiliare, o sull'hitech, adesso, complici i recenti massimi storici costantemente ritoccati a Wall Street, ogni asset class si trova in un territorio si sopravvalutazione.

Non solo, ma secondo Faber sembra che ad essere coinvolto siano anche altre categorie di investimento come le opere d'arte. Come riuscire allora a investire in un clima di euforia estrema come questo? Prima di tutto cambiando approccio e cioè non guardando più alla possibilità di guadagnare, bensì a quella di perdere meno denaro possibile. Per questo motivo Faber consiglia il real estate esterno dai grandi agglomerati urbani. Per quanto riguarda il mercato azionario, meglio evitare il dollaro, Wall Street e l'azionario Usa in generale, spostando il focus verso i mercati emergenti e, per quanto riguarda le commodity, puntare su oro, argento e platino non solo fisici ma anche con le azioni ad essi connesse.

Allarme per i giovani

Da tempo Marc Faber accusa la situazione attuale, frutto delle banche centrali e delle rispettive politiche monetarie ree non solo di distruggere i mercati ma anche il sistema produttivo ed economico in generale, tanto da arrivare a consigliare di comprare oro fino al 25% della quota del portafoglio. Una percentuale che dovrà non solo coprire dai tanti rischi attuali ma costituire anche una sorta di salvagente futuro per i giovani che oggi devono fare i conti con un eterno precariato che impedisce loro di avere condizioni specifiche per costruire la propria pensione. Come esempio ha offerto proprio se stesso ricordando come, da giovane, comprava Treasury con rendimenti al 7%, gli stessi che oggi non rendono se non una percentuale che rasenta lo zero. Il risultato? I giovani possederanno meno dei propri genitori e moriranno più poveri.

Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online