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Fate presto: salvate le banche e Confindustria

Ieri il nostro Luigi ha scovato l’ennesima perla di questa crisi!

Mentre Confidustria, lanciava quotidianamente il suoi appelli sullo stile di “FatePresto” e terrorizza il Paese con dati con previsioni da pura astrologia, la CGIA di Mestre, Associazioni Artigiani e Piccole Imprese ci racconta che…

l’80% delle sofferenze e’ delle grandi imprese

Credito: pmi piu’affidabili delle grandi imprese

A chi sono riconducibili questi 196 miliardi di euro di sofferenze lorde che hanno messo in serie difficoltà le banche italiane e in generale tutta la nostra economia ? In base ad una elaborazione su dati Banca d’Italia, l’Ufficio studi della CGIA segnala che al 31 marzo scorso l’80 per cento circa dei finanziamenti per cassa era stato erogato dalle nostre banche al primo 10 per cento degli affidati. Per contro, la quota di sofferenze causate dal primo 10 per cento degli affidati è stato pari a poco più dell’81 per cento.

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Sono in conflitto di interesse? Ma non diciamo fesserie sono dati Bankitalia e hanno ragione perchè in Italia le grandi banche hanno fatto credito in maggioranza alle grandi imprese anche in piena deflazione, credito a imprese destinate al fallimento.

Forse qualcuno non se ne è accorto ma quello che sta accadendo è soprattutto grazie alla deflazione salariale e alla distruzione di domanda interna imposta dalle criminali politriche economiche europee, importate dal Governo Monti e dalla Banca centrale europea di Draghi…

Grecia, Cipro, Portogallo, Italia e addirittura l’Austria, ma certo fate presto salvate le banche e lasciate perdere il tessuto economico del Paese, le piccole e medie imprese, salvate la banche!

Ma certo il problema è la Brexit o il referendum Costituzionale, come urlava ieri Confindustria terrorizzando il Paese, no questa unione monetaria che non permette di svalutare la moneta e quindi svaluta i salari e il Paese!

Io vi ammiro, non so come fate a restare calmi!

Lo so mi ripeto ma provate a riflettere…

Negli ultimi anni, mai una volta che la classe politica abbia reagito in maniera così decisa su altri argomenti, come sta accadendo ora per le banche, alle decisioni della Commissione Europea, alle inutili ed anacronistiche regole europee.

Mai una volta che qualcuno abbia messo in dubbio l’Europa come conseguenza di manovre lacrime e sangue, che hanno devastato il tessuto sociale e manifatturiero del Paese, il sistema pensionistico, imposto una feroce deflazione salariale, messo a dura prova la scuola e la sanità, il welfare.

Solo ora che l’attacco al sistema finanziario italiano è DI NUOVO palese, solo ora all’improvviso…

“Negli ultimi giorni abbiamo impresso un cambio di passo politico, non retorico, al nostro operato a Bruxelles. Ciò non vuol dire che prima non ci fossimo accorti di nulla. Diciamo che ora tante, troppe vicende, si sono accumulate: a quelle da lei citate aggiungo l’immigrazione e la politica energetica”. (…) E’ come se si fosse superata “una soglia”, quella oltre la quale diventa evidente “la visione meramente nazionale che alcune leadership seguono. Gli europeisti diventerebbero ipocriti se non si rendessero conto di ciò. In questi mesi i costi delle scelte europee, per il nostro paese, stanno superando i benefici” No, non è una crisi umanitaria – Il Foglio

Solo in quei mesi ministro Padoan?

A breve parleremo anche del Monte dello Sfascio di Siena, ma non solo!

Ve lo ricordate questo appello…

“Se l’UE deve essere un cappio che ci crea problemi invece di risolverli, bisogna liberarsene…”

La capite o no l’immensa tragedia di questi anni, mentre distruggevano il tessuto economico e imponenevano la deflazione salariale, riforme lacrime e sangue e loro vi sussurravano dolcemente, …ma ce lo chiede l’Europa! Solo gli idioti potevano non capire che le sofferenze sarebbero esplose in mezzo a questo oceano di deflazione salariale e distruzione della domanda interna imposta.

Ma si sa la tollerenza e l’apatia, sono le ultime virtù di una società che ha scelto una lenta eutanasia, sia ben chiaro, fate presto non abbiamo ancora molto tempo a disposizione!

Abbiamo un tesoro immenso in casa una rete di piccole e medie imprese, distretti e cooperative virtuose, sinonimo di creatività e fantasia, eccellenza e professionalità, abbiamo tutto quello che serve per rinascere ma lo stiamo distruggendo giorno dopo giorno, lasciando morire la tradizione ..” In ciascuna microzona d’Italia si erano formati, diffusi e consolidati saperi e abilità p.articolari, trasmessi grazie a relazioni dirette, personali , in una specie di passaparola. Ne è nato un sistema economico, quello appunto dei distretti, senza gigantismi e anzi innumerevoli specializzazioni che è stato un punto di forza dell’economia italiana.”

Nella stagione storica cominciata con il nuovo millennio, segnata da una profonda crisi economica, sociale e ambientale che nessuno in buona fede osa più negare, è urgente liberarsi dai condizionamenti del passato e guardare con occhi nuovi a simili tesori, oscurati e vilipesi negli anni del capitalismo puro, tutto produzione e consumo e sfruttamento del territorio.(…) occorre davvero voltare pagina e mettere in discussione i dogmi dell’economia dominante

E’ una sfida che fa impressione, certo, ma riguarda ciascuno di noi e può essere affrontata solo con un’azione individuale e collettiva, sociale e politica. Si tratta di operare per un cambiuo di mentalità e di comportamenti. Perciò lo sguardo globale è l’ottica migliore per l’azione quotidiana. Non è un paradosso, ma un nuovo modo di concepire la responsabilità verso gli altri, generazioni future incluse e di darsi una linea di condotta capace di futuro.

(…) recupero del territorio, sovranità alimentare, protezione dell’ambiente, consumo responsabile, solidarietà, mutualismo, qualità del lavoro e della vita saranno i parametri sui quali misurarsi.(…) (Lorenzo Guadagnucci )

A dimenticavo, non seguiteci più, scegliete i profeti dell’ottimismo di maniera, quelli che vi somministrano quotidianamente sempre e solo le stesse ricette fallimentari, non leggeteci più lo so fa male scoprire la realtà, non seguite gli insegnamenti della storia, fate presto continuate a sognare insieme a loro, ad un sistema fallito.

Fate presto, fermatevi a riflettere, finitela di inseguire il nulla, fate presto, fate presto, fate prestoooooooooooo!

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online