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Fca soffre con indagini Usa sulle vendite. Analisti tranquilli

Un brutto risveglio quest'oggi per Fca che, dopo tre giornate consecutive di rialzi, si trova a dover fare i conti con il ritorno in campo dei ribassisti. Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di due punti percentuali, quest'oggi ha avviato gli scambi in calo, mostrando una maggiore debolezza relativa rispetto all'indice di riferimento.

Fca è arrivato a segnare un minimo intraday a 5,935 euro, con una flessione di oltre il 4%, salvo poi recuperare qualcosa, pur mantenendosi in territorio ampiamente negativo. Negli ultimi minuti il titolo viene scambiato a 5,98 euro, con un calo del 3,55% e volumi di scambio vivaci visto che fino ad ora sono transitate sul mercato oltre 9 milioni di azioni, pari a circa la metà della media giornaliera degli ultimi tre mesi.

Fca nel mirino di FBI e Sec per presunte alterazioni dei dati di vendita

Fca perde quota sulla scia delle cattive notizie che arrivano dagli Stati Uniti, dove il gruppo è finito sotto la lente dell'FBI e della Sec per presunte alterazioni dei dati di vendita.
Il Dipartimento di Giustizia di Washington avrebbe dato il via alle indagini con l'accusa di violazione delle leggi sui mercati finanziari, in seguito alla denuncia di un concessionario di Chicago. Quest'ultimo ha accusato il gruppo guidato da Marchionne di offrire incentivi fiscali per falsificare le vendite mensili, che sarebbero registrate l'ultimo giorno del mese per poi essere stornate il giorno successivo, in modo da gonfiare il fatturato mensile.

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Fca ha confermato in una nota le indagini in corso e ha sottolineato che sta garantendo la sua collaborazione con le autorità in merito ai dati relativi alle vendite da concessionari a clienti finali negli Stati Uniti.
La società ha specificato che nelle sue relazioni finanziari annuali e trimestrali, riporta i ricavi sulla base delle sue spedizioni a concessionari e clienti e non su quella delle unità riportate come vendute ai clienti finali dai concessionari.

I commenti di alcune banche d'affari e le strategie sul titolo

Con riferimento alle indiscrezioni di stampa e alle precisazioni fornite da Fca, gli analisti di Equita SIM affermano che da esterni è difficile giudicare i fatti. La SIM milanese però ritiene che possa trattarsi di un farlo problema per Fca, confermando così la view positiva sul titolo con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 9,2 euro.

Non molto diversa la posizione dei colleghi di Icbpi che si aspettano grande scalpore per un giorno e poi più nulla. Gli analisti sono infatti inclini ad escludere che Fca abbia falsificato i dati sulle vendite negli Stati Uniti, motivo per cui le indagini dovrebbero concludersi sostanzialmente con un nulla di fatto.
Anche per questo motivo Icbpi non cambia strategia sul titolo, ribadendo il rating "buy", con un target price a 11,3 euro.

A scommettere su Fca è anche Banca Akros che al pari di Equita SIM e di Icbpi invita all'acquisto, con un fair value a 10,4 euro. Relativamente alle indagini negli Stati Uniti gli analisti ritengono sia difficile capire se ci saranno conseguenze in questa fase. Per Banca Akros la notizia è potenzialmente negativa, ma non molto rilevante, tanto da non prevedere grandi rischi per il titolo in Borsa.

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