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Fed, Powell: prima di tagliare tassi servono altre prove di inflazione in calo

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell rilascia dichiarazioni durante una conferenza stampa a Washington, 2024.

SINTRA, PORTOGALLO (Reuters) - La banca centrale statunitense ha ancora bisogno di ulteriori dati prima di tagliare i tassi di interesse per assicurarsi che le recenti letture più deboli dell'inflazione forniscano un quadro reale di ciò che sta accadendo alle pressioni sui prezzi sottostanti.

Lo ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell.

Gli ultimi dati hanno mostrato che la misura dell'inflazione preferita dalla Fed non è aumentata affatto a maggio, mentre il tasso di crescita dei prezzi su base annua è sceso al 2,6%, attestandosi ancora al di sopra dell'obiettivo del 2% della banca centrale sebbene in calo.

"Vogliamo solo capire che i livelli che vediamo sono una lettura reale di ciò che sta accadendo con l'inflazione sottostante", ha detto Powell al forum di Sintra di politica monetaria promossa dalla Bce. "Vogliamo essere più fiduciosi e, francamente, dato che l'economia statunitense è forte... abbiamo la possibilità di prenderci il nostro tempo".

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La Fed ha mantenuto stabile il tasso d'interesse di riferimento nell'intervallo 5,25%-5,5% dallo scorso luglio, ma i funzionari stanno discutendo su quando allentare la politica monetaria, dato che l'inflazione sta tornando verso l'obiettivo del 2% della banca centrale.

L'inflazione è ancora più di mezzo punto percentuale al di sopra del target, secondo l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali preferito dalla Fed, ed è stata descritta come "elevata" nel comunicato della banca centrale del 12 giugno.

I dati più recenti sull'inflazione e sull'attività economica complessiva, tuttavia, suggeriscono che le pressioni sui prezzi potrebbero attenuarsi ulteriormente e gli investitori prevedono una prima riduzione dei tassi dello 0,25% nella riunione Fed del 17-18 settembre.

Se la Fed deciderà di seguire questa tempistica o di rinviare, dipenderà dai prossimi dati sull'occupazione e sull'inflazione, tra cui il rapporto mensile sull'occupazione di giugno e l'indice dei prezzi al consumo, sempre relativo allo scorso mese.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)