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Fiat vola dopo accordo per pieno controllo Chrysler, sale anche Exor

MILANO (Reuters) - Fiat vola in borsa, trascinando con sé la controllante Exor, dopo l'accordo con Veba annunciato ieri sera che la porterà a controllare l'intero capitale di Chrysler senza ricorrere ad aumenti di capitale. Trader e analisti sottolineano che l'operazione, che scongiura l'ipotesi di un'Ipo del gruppo Usa, pone fine alla prolungata incertezza sul titolo legata alla contrapposizione tra il Lingotto e il fondo sanitario del sindacato automobilistico americano Uaw sulla valutazione della quota Chrysler ancora in mano a Veba. Intorno alle 10,20, mentre il FTSEMib sale dello 0,76%, Fiat guadagna il 12,7% a 6,7 euro dopo aver sfiorato +16%; i volumi sono altissimi, oltre tre volte la media di un'intera seduta, pari al 3,3% del capitale. La holding della famiglia Agnelli Exor sale del 5,7% a 30,56 euro con volumi pari a una volta e mezza quelli scambiati in media in una intera seduta. L'indice europeo delle auto è in calo dello 0,13%. "Fiat paga meno di quanto si aspettasse il mercato e non ci sarà aumento di capitale per finanziare l'operaione, per cui non c'è da stupirsi che il titolo stia volando", dice un trader. Esn/Banca Akros valuta dall'operazione un incremento di valore per le azioni Fiat di 0,41 euro, mentre una quotazione Chrysler, che l'accordo di ieri fa saltare, ne avrebbe fortemente penalizzato la valutazione. "L'incertezza sul titolo Fiat (Ipo di Chrysler, accordo sul prezzo, possibile aumento di capitale) è sparita ieri sera", conclude Akros che ha alzato il giudizio a "buy" da "accumulate" con target a 7,5 da 6,2 euro. Anche Citi sottolinea la fine dell'incertezza sulla questione Chrysler e l'esborso inferiore a quanto anticipato dalla stampa, oltre a mettere in luce "l'innovativa struttura finanziaria" dell'operazione che minimizza l'utilizzo della liquidità da parte di Fiat. Bernstein evidenzia nella sua nota di commento l'effetto sorpresa dell'operazione in termini di tempi (inferiori alle attese), di esaustività (non restano strascichi) e soprattutto nelle modalità di finanziamento: "Più del 50% del pagamento verrà dalla stessa Chrysler". Il broker dà infine sostanzialmente ragione all'AD Sergio Marchionne, che nel 2012 aveva detto: "Nessuno farà mai dei soldi facendo shorting su Fiat", e pur giudicano "non economico" il titolo, ne prevede un rally sulla scia dell'accordo di ieri. L'operazione, che ha un valore complessivo di 4,35 miliardi di dollari, dovrebbe essere finalizzata il 20 gennaio. Il corrispettivo di 3,65 miliardi relativo all'acquisto del 41,46% in mano a Veba sarà pagato per circa 1,9 miliardi di dollari con un dividendo straordinario di Chrysler che sarà interamente incassato dal fondo, mentre 1,75 miliardi saranno versati cash da Fiat con la liquidità disponibile. Un memorandum d'intesa ad integrazione del contratto collettivo di Chrysler vigente prevede poi un ulteriore contributo a Veba da parte di Chrysler di 700 milioni di dollari in quattro quote paritetiche. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia