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Fifa, Blatter cerca la rielezione dopo lo scandalo corruzione

Il presidente della Fifa Sepp Blatter (a sinistra). REUTERS/Arnd Wiegmann (Reuters)

ZURIGO (Reuters) - Il discusso capo del calcio mondiale, Sepp Blatter, dovrebbe essere rieletto oggi alla presidenza della Fifa malgrado le crescenti richieste di sue dimissioni, dopo lo scandalo sulla corruzione nel mondo del pallone che nei giorni scorsi ha portato a nove arresti. al congresso, iniziato a Zurigo alle 9,30 e brevemente interrotta per le proteste di una donna che chiedeva le dimissioni di Blatter, fino a 209 delegati Fifa sono chiamati a scegliere tra il presidente uscente, che corre per il suo quinto mandato, e il suo unico sfidante, il principe Ali bin Al Hussein di Giordania. "Oggi faccio appello all'unità e allo spirito di squadra in modo da andare avanti insieme", ha detto Blatter, che ha preso le distanze dallo scandalo, aprendo l'assemblea. "Può non essere sempre facile ma siamo qui insieme oggi per gestire i problemi che sono stati creati. Siamo qui per risolverli". "Penso che il punto importante oggi sia la trasparenza. Sia capire dove la Fifa si trova nel mondo. E' la lotta contro la corruzione, contro le partite truccate, il razzismo e la discriminazione che ancora abbiamo. Mostriamo al mondo che siamo in grado di gestire la nostra istituzione e che possiamo farlo insieme". Nove dirigenti calcistici e cinque manager legati al mondo dei media sportivi e delle promozioni sono accusati dai magistrati Usa di corruzione per oltre 150 milioni di dollari di tangenti. Anche le autorità svizzere hanno annunciato un'indagine penale sull'assegnazione dei prossimi due Mondiali, che si giocheranno in Russia nel 2018 e in Qatar nel 2022. Ad aggiungere pressione sulla Fifa e Blatter, ci sono le richieste di maggiore trasparenza da parte di grossi sponsor, come Adidas, Visa e Coca Cola, che finora hanno solidamente sostenuto l'organizzazione malgrado le accuse di tangenti e corruzione. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia