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Finanza arresta 5 persone per crack da 70 milioni catena "Centro Giotto"

ROMA (Reuters) - La Guardia di Finanza ha annunciato oggi l'arresto di cinque persone accusate di bancarotta fraudolenta per il fallimento della società capofila della catena di negozi di elettronica "Centro Giotto", con un deficit patrimoniale di circa 70 milioni di euro. Le cinque persone sono agli arresti domiciliari. Secondo gli investigatori, i quattro proprietari della società Mediasonicroma - padre e tre figli - e un commercialista avrebbero costituito una serie di nuove società con soldi e merci per 30 milioni di euro, trasferendole e incorporandole in aziende portoghesi amministrate da prestanome, che sono poi subentrate nella gestione di una trentina di megastore "Centro Giotto". La società capofila, spogliata dei beni e con in bilancio soltanto passività, sarebbe stata dunque fatta fallire, con il successivo tentativo di ottenere il concordato preventivo dal Tribunale di Roma, vantando un residuo attivo che invece secondo l'indagine sarebbe inesistente, dice la Guardia di Finanza in un comunicato. "L'attività d'indagine e di ricostruzione delle vicende societarie è stata resa oltremodo difficile dall'assenza di libri e di scritture e documenti contabili, sottratti alla procedura fallimentare e solo in parte rinvenuti dagli investigatori nel corso delle indagini", dice la nota. "Il deficit patrimoniale fin qui accertato è pari a circa 70 milioni di euro, di cui oltre 24 milioni nei confronti dell'Erario e circa 2,5 milioni di spettanza dei dipendenti (stipendi ed altri emolumenti)". Non è stato possibile contattare la società - che risulta in liquidazione - per un commento. Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia