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Fondi pensione, adesioni 2014 a +5,4%, 1,6 milioni persone non versa contributi

ROMA (Reuters) - Alla fine del 2014 gli aderenti alle forme pensionistiche complementari sono 6,5 milioni, il 29,4% degli occupati, con un incremento del 5,4% rispetto a un anno prima grazie all'aumento delle adesioni individuali a Pip e fondi aperti. Lo rende noto la Covip nella relazione annuale pubblicata oggi. Crescono, però, a causa della crisi, gli iscritti che non versano contributi che sono pari a 1,6 milioni, con una prevalenza tra le adesioni individuali rispetto alle collettive e tra i lavoratori autonomi rispetto a quelli dipendenti. "Considerando gli iscritti al netto di coloro che hanno interrotto i versamenti contributivi, il tasso di adesione rispetto agli occupati è del 22,3%", si legge nella relazione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione. I fondi negoziali hanno 1,9 milioni di aderenti, gli aperti oltre 1 milione, i fondi preesistenti 650.000. I Pip hanno superato i 2,4 milioni di aderenti. Alla fine del 2014, il patrimonio delle forme pensionistiche complementari ha raggiunto 131 miliardi (+12%). "Esso rappresenta l'8,1% del Pil e il 3,3% delle attività finanziarie delle famiglie italiane", si legge nella relazione. Nel corso dell'anno sono stati raccolti contributi per 13 miliardi (+600 milioni su anno). Di questi, 5,3 miliardi provengono da flussi di Tfr, di cui l'82% confluisce nei fondi pensione negoziali e preesistenti. "Andrà verificata nei prossimi mesi l'incidenza sul risparmio con finalità previdenziale" della possibilità di un anticipo del Tfr in busta paga introdotto dal governo in via transitoria per tre anni. Al netto della fiscalità e dei costi di gestione, i fondi pensione negoziali e quelli aperti hanno ottenuto in media rendimenti pari al 7,3 e al 7,5%, superiori all'1,3% del Tfr. Complessivamente gli investimenti dei fondi pensione destinati all'Italia ammontano a 34,5 miliardi (35% del totale), di cui 28 miliardi sono rappresentati da titoli di Stato. Covip, alla luce dei rendimenti ridotti, considera questa propensione un elemento di "criticità" e sollecita a "guardare a strumenti finanziari con un profilo di rischio più elevato, ma in prospettiva più redditizi. Gli investimenti dei fondi pensione italiani in azioni costituiscono una percentuale assai limitata del portafoglio complessivo, rispetto a quello che avviene in altri Paesi". Alla fine del 2014 gli investimenti in titoli di capitale italiani costituiscono circa il 5% del portafoglio azionario complessivo, che ammonta a oltre 16 miliardi. (Francesca Piscioneri) Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia