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Forte riduzione domanda unica soluzione possibile per crisi energia europea - Equinor

La bandiera della società energetica norvegese Equinor sventola nella sede di Stavanger

LONDRA (Reuters) - La norvegese Equinor ritiene che una riduzione della domanda su larga scala sia l'unica soluzione praticabile a breve termine alla crisi energetica europea se la Russia dovesse interrompere completamente le forniture di gas.

Lo ha detto a Reuters Helge Haugane, vicepresidente senior di Equinor per il gas e l'energia, aggiungendo che la proposta dell'Unione europea di imporre un tetto ai prezzi del gas importato e di quello utilizzato per produrre elettricità non risolverebbe il problema di fondo del continente.

La decisione della Russia di interrompere i flussi di gas attraverso il Nord Stream 1, che passa sotto il Mar Baltico e arriva in Germania, ha dato un'altra scossa alle economie europee che stanno ancora lottando per riprendersi dalla pandemia, mandando l'euro ai minimi di 20 anni e i prezzi europei del gas alle stelle.

La crisi sta spingendo i governi dell'Ue a varare pacchetti da svariati miliardi di euro per evitare che le utility si trovino in difficoltà per una crisi di liquidità e per proteggere le famiglie dall'aumento delle bollette energetiche.

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"Nel caso in cui i volumi russi si fermino completamente, la riduzione della domanda deve essere ancora più grande di quella che abbiamo sperimentato finora, e nessun tetto ai prezzi o qualcosa di simile può risolvere il problema di fondo", ha detto Haugane.

In un'intervista a margine della conferenza internazionale Gastech a Milano, Haugane ha affermato che la riduzione della domanda "è un lavoro politico molto difficile per coloro che possono fare qualcosa al riguardo.... ma non c'è altra soluzione nel breve termine".

Nel medio termine, ha detto, l'Europa dovrà potenziare la capacità di rigassificazione e di gas naturale liquefatto, aumentando al contempo il ritmo di conversione alle energie rinnovabili, che in passato sono state sviluppate con lentezza.

A luglio l'Ue ha chiesto ai 27 Stati membri di ridurre volontariamente la domanda di gas del 15% quest'inverno, con la possibilità di tagli obbligatori in caso di necessità. Tuttavia, i governi stanno tardando a ridurre i consumi.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)