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Ftse Mib debole unica eccezione in Europa. Petrolio alla ribalta

Alle 13 la situazione sui mercati vedeva un generale cambio di rotta rispetto alla piega che avevano preso ieri. Piazza Affari segna infatti al giro di boa della mattinata un saldo pari a -0,53% (21.636 punti), in controtendenza con un'Europa che aveva un Dax a +0,7%, il Cac40 a +0,5% e il Ftse100 a +0,6%.

I protagonisti della mattinata

Tra i protagonisti è tornato alla ribalta anche il petrolio grazie alla riunione dei membri Opec, intenzionati a voler tagliare ulteriormente la produzione in vista di un possibile rialzo delle quotazioni. Anche il greggio, alle 13 dimostrava un certo ottimismo arrivando a 51,86 dollari per il Brent e 47,6 dollari al barile per il Wti.

A dare una mano sono state anche le ultime notizie riguardanti le operazioni di acquisto di Total (Londra: 524773.L - notizie) che potrebbero segnare un ritorno della corsa al petrolio. Ieri, infatti, il gigante dell'energia francese ha offerto 7,45 miliardi di dollari per comprare le attività oil & gas dal gruppo danese Ap Moller-Maersk con lo scopo di alungare le mani sulla zona del Mare del Nord, a sua volta diviso con Maersk che invece si occuperà di shipping e logistica in modo da poter eliminare le difficoltà derivanti dalla crisi del settore trasporti marittimi, a sua volta aggravatasi a causa del crollo delle quotazioni petrolifere. Ma dietro l'operazione c'è anche di più. A cominciare dalle condizioni finanziarie: Maersk avrà il corrispettivo di 4,95 miliardi di dollari in azioni, cedendo quasi 2,5 miliardi di debiti a Total che, da parte sua, potrà sfruttare 400 milioni di sinergie. A questo va aggiunta la la possibilità di nuovi sviluppi per la zona della Danimarca destinata a diventare un punto nevralgico per il commercio di Total.

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La view degli esperti sul petrolio

A quanto pare, però, non è l'unica notizia degna di nota nel settore: Rosneft, gigante russo del petrolio, ha chiuso un'operazione da 12,9 miliardi di dollari per l'acquisizione della raffineria indiana Essar Oil (BSE: ESSAROIL.BO - notizie) . La strategia ha un intento chiarissimo: l'India è il mercato che, in futuro, consumerà più petrolio per la propria crescita già di per sè esponenziale ocn stime di Goldman che parlano di un +5,9% per i prossimi 3 anni. Tutto ciò conferma come, dopo la crisi scoppiata ormai 3 anni or sono, il settore dell'energia abbia preferito puntare, dopo il taglio su costi e investimenti per la ricerca, anche sulle acquisizioni per il rafforzamento e la stabilizzazione a causa di un barile che, con ogni probabilità, potrebbe oscillare intorno ai 45-50 dollari al barile per molto tempo.

Anche per questo motivo gli esperti di Barclays (Londra: BARC.L - notizie) sono tornati a guardare con ottimismo ad alcuni titoli del comparto. Proprio su Total i broker hanno assegnato un rating equalweight con t.p di 57 euro su una quoazione che supera di poco i 42,76, ottimismo favorito anche dalla presenza di un dividendo di tutto rispetto pari al 5,8%. Restando in ambito europeo, ci sono buone notizie anche per BP che sfrutta un rating Overweight con un prezzo obiettivo fissato a 6,75 sterline, luce verde facilitata anche dalla presenza di un dividend yield al 6,9% anche per il 2018.

Guardando oltre i confini europei, per la precisione verso gli Usa, c'è una view particolarmente positiva per ExxonMobil che vanta un rating Overweight con target a 94 dollari, ben oltre, quindi, la quotaione attuale di 76,26. Anche in questo caso il dividendo del 4% è un fattore di appetibilità anche se le previsioni per il 2018 già lo vedono tagliato al 3,8%.

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