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Ftse Mib: improbabili scossoni nel breve. I livelli da seguire

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Antonello Marceddu, trader di Tag Group, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, con una particolare attenzione rivolta a Piazza Affari.

L'indice Ftse Mib si è spinto oltre i massimi dell'anno, ma la rottura dei 21.800 punti, come da lei pronosticato, non ha portato molto lontano. Cosa si aspetta ora per le prossime sedute?

Nella seduta di ieri il Ftse Mib ha avviato gli scambi in gap-down e la mia idea è che per il momento le quotazioni possano muoversi in trading range tra i 22.000 punti come target massimo, che poi corrisponderebbe anche alla possibile chiusura del gap lasciato aperto ieri, e il minimo dei 21.750 punti raggiunto sempre ieri.
E' possibile una fase laterale e un consolidamento sui livelli appena raggiunti, escludendo per il momento rialzi o ribassi particolarmente accentuati per l'indice delle blue chips.

Un consolidamento tra i 21.750 e i 22.000 punti lo trovo abbastanza salutare per il Ftse Mib per un semplice fatto: se l'intervallo dei prezzi dovesse rimanere questo, si manterrebbe uno scenario favorevole a Piazza Affari, salvo eventi esogeni, con particolare riferimento alle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Corea del Nord, che potrebbero essere un importante market movers per le Borse.

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Nelle prime due sedute della settimana dal punto di vista grafico l'indice avrebbe formato una sorta di isola con due short candle di piccola espansione di volatilità. Le isole di solito possono segnalare dei punti di inversione, ma allo stato attuale non la leggo ancora così e a mio avviso bisognerà attendere le prossime giornate per capire se lo storno proseguirà o se piuttosto si assisterà alla fase laterale di cui parlavo prima.

Per il momento mi manterrei a bordo campo in attesa di uno sviluppo più deciso della direzionalità del movimento. Fino a quando il Ftse Mib si manterrà tra i 21.750 e i 22.000 punti non ci saranno particolari motivi di preoccupazione e persisteranno le condizioni per assistere ad ulteriori salite in seguito.

L'euro-dollaro sta ritracciando dopo aver lambito quota 1,19. Il rialzo della moneta unica è da considerarsi concluso per il momento?

Al momento non vedo una fase discendente per l'euro-dollaro che dall'inizio del 2017 ha registrato un rialzo notevole. I canonici ritracciamenti sono sempre fisiologici e per ora non cambio la mia view sull'euro-dollaro.
Nelle ultime sedute l'euro sta indietreggiando rispetto al dollaro e non è da escludere che la discesa prosegua anche nelle prossime giornate, ma non ritengo che si possa assistere ad uno sviluppo che si traduca in una discesa profonda.

Anche in caso di discese dell'euro-dollaro verso quota 1,16 non mi preoccuperei più di tanto, fermo restando che una tenuta di questo livello dovrebbe favorire una ripresa del rialzo.
E' importante il massimo segnato la scorsa settimana poco sopra 1,19, dove si trovava un livello di resistenza molto importante. Questo ostacolo a mio avviso sarà rivisto e mi aspetto rialzi dell'euro-dollaro almeno fino a 1,2/1,205 dove si potrebbe assistere ad un consolidamento del cross.

Come valuta i recenti movimenti del petrolio che si mantiene a poca distanza dall'area dei 50 dollari al barile?

Le quotazioni del petrolio continuano a mantenersi su livelli che io considero il fair value per questo asset. Non mi aspetto grandi movimenti in attesa di sviluppi sul fronte delle tensioni geopolitiche, visto che le stesse potrebbero spingere al rialzo le quotazioni in caso di un peggioramento della situazione attuale.
Lo scontro tra Stati Uniti e Corea del Nord potrebbe essere davvero l'unico market movers capace di far schizzare in alto il petrolio.

Per il momento non mi aspetto valori superiori a quelli correnti e siamo ancora in un range tra i 48,3 e i 50 dollari. Fino a quando i corsi si manterranno in questo intervallo di prezzi non mi aspetto grandi movimenti nè al rialzo nè al rialzo.
Le economie internazionali non danno motivo per una domanda aggiuntiva e fino a quando saremo nello status quo attuale non avremo grandi sorprese per il petrolio.

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