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Ftse Mib orientato al ribasso: strategie per gestire il mercato

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) corso di quest’ottava si presentano alcune potenziali opportunità le cui prospettive potrebbero essere molto interessanti soprattutto in ottica di trading di brevissimo periodo. La view di Stefano Masa Head of QuantInvest® Research & Analysis Department.

Partiamo da un riepilogo della settimana trascorsa

Il principale market mover che ha caratterizzato i corsi dell’ottava conclusa è senza dubbio quanto ha fatto emergere il presidente del consiglio di sorveglianza unico della Bce (SSM) Danièle Nouy: il suo intervento, attraverso la pubblicazione dell’addendum alle linee guida della Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) in materia di gestione degli NPL, ha scosso le piazze finanziarie del vecchio continente ed in particolar modo quelle con maggior esposizione al settore bancario. Le nuove caratteristiche si presteranno ad un confronto tra paesi – che mi aspetto in molti casi possa essere duro – fino al prossimo 8 dicembre. Molti osservatori – in Italia il coro delle obiezioni ha abbracciato la totalità dei principali attori del settore e del governo – hanno manifestato la contrarietà a questo intervento che – fin da subito – sembra inasprire i requisiti (e pertanto i margini) dei singoli istituti di credito: alcune stime parlano di un ammontare superiore a 1,3 miliardi annui. Senza entrare nei dettagli è bene ricercare la ratio di questo intervento. Personalmente ritengo sia un ulteriore – se non l’ennesimo – avviso che le autorità di vigilanza europee vogliono trasmettere all’intero settore del credito: in precedenza si è partiti con l’introduzione del “rivoluzionario” bail-in, successivamente con gli stress test (da porre particolare attenzione a quelli di imminente pubblicazione) ed ora con un intervento – che per alcuni – è pari ad un fulmine a ciel sereno. Tutto questo potrebbe apparire come un monito imposto ovvero: se il singolo stato non interviene tempestivamente riformando il proprio sistema (anche quello creditizio) allora ci pensa la vigilanza in prima persona. Sicuramente il confronto sarà aspro perché coinvolge diversi paesi con relative realtà bancarie e l’esito non è scontato.

Ritengo possa trattarsi di un ulteriore – e doveroso – passo avanti verso l’Unione bancaria e ancor più verso il più ambizioso dei progetti: quello della creazione degli “Stati Uniti d’Europa”. Anche il recente accordo raggiunto in materia di dazi (regole antidumping) convergono nella direzione di rafforzare e tutelare gli scambi dell’Europa rispetto ai competitors esteri.

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Quali sono i singoli temi che si sono evidenziati nel corso della settimana appena chiusasi?

La disputa tra il governo centrale di Mariano Rajoy e Generalitat catalana è aperta ma le possibili conseguenze alla proclamazione della dichiarazione unilaterale di indipendenza comporterebbe una serie di improbabili ripercussioni per la stessa Catalogna: primo fra tutti la gestione del proprio debito nei confronti dell’intera Europa.

Nonostante la pronunciata ”illegalità” dell’avvenuto referendum dello scorso primo ottobre, a questo – momentaneo – caos di natura politica reputo fondamentale – quale argine ad un’inappropriata deriva – la dichiarazione rilasciata dal commissario Ue per l’economia Pierre Moscovici: «una Catalogna indipendente non sarebbe membro dell’Europa» e ancora «conosciamo un solo membro: la Spagna», con le dirette ripercussioni che appaiono ben chiare. Attendiamo i prossimi sviluppi soprattutto in ottica di rating delle singole agenzie: quest’ultime hanno già manifestato la loro visione in caso di instabilità politica soprattutto sul fronte delle banche spagnole.


Quali prospettive per il FTSE MIB

L’immutato giudizio di Moody’s sul bel paese potrebbe esser interpretato – nell’attuale – come un buon risultato conseguito: confermato il rating Baa2 e nonostante l’outlook rimanga negativo, l’agenzia non ha calcato la mano sui dati della crescita interna; ne ha certamente certificato la progressione in essere ma allo stesso tempo l’ha definita come “moderata nel medio termine”. La prudenza che ne emerge è essenzialmente riconducibile all’imminente incertezza politica che il nostro paese dovrà affrontare nel corso del prossimo anno: ci si presenterà alle urne con uno scenario pressoché “tripolare” ovvero garante di una situazione di inerzia politica e che – allo stesso tempo – provocherà inevitabilmente uno stallo significativo sul tema delle riforme aggravando – allora certamente – il nostro futuro. La politica, nelle prossime settimane, dovrà agire al più presto al fine di poter scongiurare tale visione.



Operativamente - il principale indice italiano (Ftse MIB) - appare orientato al ribasso ed i livelli raggiunti nel corso dell’ottava appena conclusa sembrano ritrovare una loro collocazione nelle precedenti (ed importanti) gap-zone riscontrabili nel “lontano” giugno/luglio 2015. Da questi ultimi livelli si possono individuare i prossimi target ovvero: il superamento di 22.750,06 favorirebbe un primo upside verso il test di area 22.987,33 punti. Caso inverso – ovvero quello che appare più plausibile in caso di prossime sedute negative – è il potenziale ritracciamento fino a 22.065,93: qualora non ci fosse una reazione, i corsi si spingerebbe fino a 21.855,05 punti. Lo scenario ribassista trova un ulteriore “alleato” attraverso l’analisi dal punto di vista algoritmico: i principali leading indicators stanno scaricando la loro forza e velocemente sembrano orientati verso il ritorno in zone neutrali dalle precedenti di ipercomprato.

Quali i titoli da monitorare

Un titolo sicuramente oggetto di monitoraggio è Brembo: da agosto ha ripreso quota riportandosi sopra area 14,00 € delineando un chiaro trend rialzista che – nel corso dell’ultima settimana – ha inoltre evidenziato un incremento dei volumi rispetto alla loro media giornaliera/settimanale. La violazione del supporto a 14,19 € agevolerebbe una discesa fino al primo test di area 13,87 €. Allungo rialzista in caso di superamento di 14,38 € con obiettivo ravvicinato a 14,55 €. Exor continua nel suo prolungato trend rialzista iniziato con i minimi di febbraio 2016 e favorendo l’individuazione degli attuali target: al rialzo quota 57,75 € mentre al ribasso la soglia posta a 52,35 €: fino a quando i corsi saranno superiori a 54,32 € l’intonazione di fondo rimarrà pressoché positiva ed in linea con il proprio obiettivo primario (al rialzo). Il trend di brevissimo periodo del titolo Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) sembra aver accusato una pausa d’arresto nel corso delle ultime sedute della trascorsa ottava: solo il mancato supporto a 47,24 € negherebbe la tendenza in corso. Price entry al superamento di 48,23 € con primo take profit a 48,87 € e successivo a 49,61 €. Il titolo Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) sembra prossimo al completamento della chiusura del precedente gap-up (dicembre 2016) e pertanto orientato verso 2,78 €: qualora si verificasse questa ipotesi si potrebbe concretizzare un ordine di acquisto (per coloro che hanno elevato propensione al rischio) con obiettivo a 2,89 €. Recordati (Londra: 0KBS.L - notizie) appare proiettata oltre la soglia dei 40,00 €: solo il ritorno dei prezzi sotto quota 38,54 € negherebbe il precedente scenario favorendo un potenziale downside fino a 37,50 €.



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