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Ftse Mib peggiore d'Europa a -1,9%. La view sui mercati di IG

Non parte bene la giornata oggi sui mercati con Piazza Affari e tutta l’Europa che virano in rosso poco dopo l’apertura delle contrattazioni. Intorno alle 11 il Ftse Mib segnava infatti -1,9% seguito da Londra a -0,26%, il Dax a -0,46% e Parigi a -0,88%. La view sui mercati di Filippo Diodovich Market Strategist per IG

Il petrolio riesce a radunare intorno a sè i tanti motivi per un rialzo: l'incendio in Canada, le trivellazioni in calo negli Usa fino ad arrivare alla Cina e a un rinnovato interesse sugli acquisti. Ma resta ancora un andamento fragile che vede il rischio, concreto, di una inversione di rotta. Cosa sta succedendo?

A maggio il petrolio è rimasto ben al di sopra dei 40 dollari sulla scia di fattori straordinari che hanno diminuito l’offerta di greggio di molti paesi. Dagli incendi in Canada, dagli scioperi in Kuwait, dai recenti attacchi in Nigeria (assalto da parte del gruppo militare Niger Delta Avengers a piattaforme Chevron) il petrolio è rimasto molto forte nonostante i dubbi sul prossimo meeting di Vienna dell’OPEC. La recente nuova nomina del ministro del petrolio dell’Arabia Saudita Khalid Al Fatih in sostituzione di Ali Al-Naimi aumenta le probabilità di un nulla di fatto per il congelamento della produzione nella prossima riunione del cartello. Al Fatih che ha diretto per lunghissimo tempo la compagnia petrolifera statale Aramco sembra sia stato messo dai principi sauditi per combattere ancora più aspramente all’interno dell’OPEC l’aumento di potere dell’Iran. Senza il consenso di Teheran l’Arabia Saudita non si tirerà indietro e continuerà a produrre greggio in forti quantità portando a un possibile calo delle quotazioni nel breve.

Piazza Affari sembra essere staccata dal resto del Vecchio Continente: Milano soffre ancora molto per i bancari. Quali previsioni è possibile fare sul FTSE Mib e sul settore del credito?

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Milano risente della debolezza del comparto bancario soprattutto delle popolari. Nel mese di maggio Banco Popolare ha evidenziato un ribasso del 30%, BPM il 20%, MPS il 20%, Ubi Banca -16%. Ma anche i big del settore hanno sofferto, Unicredit ha registrato una flessione del 15% e Intesa Sanpaolo dell’8%. Deboli risultati trimestrali, i timori sui prossimi aumenti di capitale nonostante il Fondo Atlante e il prolungamento della stagione di tassi d’interesse sui livelli bassi hanno innescato le vendite sul comparto.

Sempre più sicuro un rinvio da parte della Fed sul rialzo dei tassi. Ormai giugno è un'ipotesi in calo mentre avanza il periodo natalizio, dopo che si saprà anche il nome del prossimo inquilino della Casa Bianca. Quali prospettive su Wall Street da qui a fine anno?

La Federal Reserve ha cambiato radicalmente rotta in politica monetaria. Dopo le revisioni al ribasso delle stime sul PIL (PIL 1T ha mostrato un misero +0,5% a/a), i deboli dati macro industriali e sulla fiducia dei consumatori, il rallentamento delle altre economie (Cina e emergenti), i mercati hanno incominciato scontare un prolungamento della politica monetaria accomodante da parte della principale banca centrale mondiale. A novembre 2015 le attese degli operatori erano fissate per quattro rialzi dei tassi d’interesse nel 2016, a febbraio il mercato scontava 2 manovre, ora le aspettative sono per un unico incremento del costo del denaro negli Stati Uniti molto probabilmente nel mese di dicembre. Osservando le probabilità implicite di rialzo dei tassi calcolate attraverso l’andamento delle quotazioni dei future sui Fed Funds, possiamo osservare che nella riunione di dicembre 2016 la commissione operativa della FED ha una probabilità del 56% di modificare i tassi d’interesse. Per quanto concerne il mercato azionario statunitense, l’S&P500 a fine aprile ha toccato massimi che non si vedevano da novembre 2015. Crediamo che nel corso del mese di maggio sia molto probabile una correzione.

E le prospettive su eurodollaro?

Dopo aver testato la resistenza a 1,16 ci aspettavamo un movimento di correzione del cambio eurodollaro. Dobbiamo tenere conto che da dicembre 2015 l’andamento della coppia valutaria EURO/DOLLARO è stato contenuto in un canale ascendente. Il 3 maggio il cambio ha testato il limite superiore di tale figura, possibile quindi un movimento inverso in direzione del limite inferiore. Riteniamo che il cambio possa proseguire quindi il trend ribassista di breve verso 1,12.

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