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Futures sui titoli azionari cinesi in caduta del 10%

Futures sui titoli azionari cinesi in caduta del 10%

Dopo un lunedì molto tranquillo a causa di un giorno festivo nel Regno Unito e al Memorial Day negli Stati Uniti, martedì la volatilità ha preso il sopravvento in Asia. La più grande operazione arriva dal dollaro australiano che è salito dello 0,82% nei confronti del dollaro dopo che i dati hanno mostrato che i prestiti alle imprese australiane hanno segnato un aumento del 7,1% a/a nel mese di aprile, il maggior incremento dal 2009. Il salto nel prestito alle aziende riaccende le speranze per cui l'economia dovrebbe finalmente ridurre la dipendenza dal settore minerario con un riequilibrio verso altri settori. L’AUD/USD segna 0,7251 a Sydney e si consolida a un livello leggermente inferiore a circa 0,7240. Sul medio termine, la struttura tecnica continua a suggerire un ulteriore potenziale di ribasso. Una mossa oltre la media mobile a 200 giorni, attualmente a 0,7455, consentirebbe alla coppia di valute di porre fine al momentum negativo. Il dollaro della Nuova Zelanda ha registrato la seconda miglior performance salendo dello 0,50% a fronte del biglietto verde nel solco di un aumento della fiducia delle imprese a maggio. L'indicatore è salito a 11,3 da 6,2 del mese precedente. Il rapporto ha anche mostrato che le aspettative di inflazione sono scese leggermente nel mese di aprile dall’1,42% all’1,40% nel mese precedente.

La coppia NZD/USD è salita da 0,6689 a 0,6731 a Wellington ed è rimasta al di sopra della media mobile a 200 giorni attualmente a 0,6658. Sul versante ascendente, la resistenza più vicina si trova a circa 0,68 - 0,6832 (livello psicologico e media mobile a 50 giorni), mentre sul versante negativo 0,6658 continuerà a fungere da supporto. In Giappone, lo yen ha consolidato i guadagni precedenti, nonostante la pubblicazione dei dati solidi dal settore industriale. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) mese di aprile, la produzione industriale è salita dello 0,3% m/m (dati preliminari), battendo la previsione media dell’1,5%, ma al di sotto del dato a +3,8% m/m del mese precedente. Infine, nel mese di aprile, la produzione di veicoli ha subito una contrazione del 9,7% a/a, mentre la fiducia delle piccole imprese è scesa a 45,6 a maggio a fronte di 47,8 del mese precedente. Infine, gli ordini di costruzione segnano una contrazione del 16,9% a/a nel mese di aprile dopo un aumento del 19,8% a marzo. Tutto sommato, la coppia di valute sembra essere insensibile a qualsiasi tipo di dati economici provenienti dal Giappone, positivi o negativi, e reagisce solo alla pubblicazione degli indicatori economici dagli Stati Uniti e all'annuncio delle banche centrali americane (Fed e BoJ).

L’USD/JPY è attualmente scambiato a 111,25. La pressione di acquisto continua a crescere con il livello a 112 come prossimo obiettivo. Nel mercato azionario, gli indici asiatici sono impostati per chiudere in verde con il Nikkei giapponese e il Topix che segnano rispettivamente +0,98% e +1,01%. In Cina, il CSI 300 segna +3,11%, nonostante una forte perdita del 10% nei futures sugli indici. Il prezzo è tornato al livello precedente in meno di un minuto. All’estero, l'Hang Seng è salito dell’1,39% e il Taiex è rimasto piatto. I Futures europei sono scambiati in territorio positivo, ma stamane gli operatori appaiono un po' ditubanti. Oggi gli operatori staranno a guardare il tasso di disoccupazione di Germania e zona euro; l’IPC (Francoforte: IPEN.F - notizie) della zona euro e dell'Italia; il PIL in Italia; la bilancia commerciale in Sudafrica; il reddito personale e la spesa, il deflatore PCE, la fiducia dei consumatori, l’indice manifatturiero della Fed di Dallas e l’indice di gestione degli acquisti di Chicago dagli Stati Uniti; il PIL del Canada.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online