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Governo completa riforma pubblica amministrazione. Madia: ora contratto

ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha varato oggi gli ultimi due decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione, aprendo ora la strada al rinnovo contrattuale bloccato da sette anni. "Oggi in CdM abbiamo completato riforma del lavoro pubblico. Adesso atto di indirizzo e nuovo contratto", ha scritto in un tweet il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia. Secondo il ministro, infatti, a bloccare il rinnovo contrattuale dei pubblici dipendenti non c'era solo un problema di risorse ma anche normativo. Con la riforma, secondo Madia, cambia la selezione del personale "puntando al fabbisogno e non alle piante organiche"; si cerca di superare il precariato (il governo vorrebbe stabilizzare circa 50.000 lavoratori); cambiano sistema di valutazione e sanzioni, e gli aumenti salariali non saranno a pioggia. Per le visite fiscali sarà previsto un polo unico presso l'Inps con orari identici a quelli previsti per i lavoratori privati. Per i dipendenti che per tre anni di seguito ricevono una valutazione negativa si può profilare il licenziamento. A rischiare il posto anche i cosiddetti furbetti del cartellino. I premi di produttività saranno assegnati in base alla performance dell'intero ufficio, non a quelle individuali. La precedente riforma Brunetta, mai applicata per mancanza del rinnovo contrattuale, prevedeva premi di merito individuali che, secondo i sindacati, avrebbero lasciato una fetta di impiegati della Pa senza aumenti. In totale i dipendenti della Pa sono circa 3 milioni. L'accordo di fine novembre con i sindacati sul rinnovo contrattuale prevede un aumento di 85 euro mensili, con uno stanziamento di 900 milioni nel 2017 e 1,2 miliardi nel 2018, come previsto nella legge di Stabilità. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia