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Crescono richieste governo forte in vista redde rationem tra Letta e Renzi

Il premier Enrico Letta durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. REUTERS/Remo Casilli (Reuters)

ROMA (Reuters) - Matteo Renzi ha detto che spiegherà alla direzione del Pd di oggi pomeriggio le ragioni che lo hanno indotto allo scontro frontale con il compagno di partito Enrico Letta. "Chi vuole prendere il mio posto deve dire cosa vuole fare", aveva scandito il premier nella dura conferenza stampa di ieri. La diretta dal Nazareno è prevista alle 15,00. Intanto i mercati mostrano di non temere il corpo a corpo tra i due leader democratici e da più parti cresce la richiesta di un governo forte in grado di gestire le emergenze del Paese, una esigenza che sembra essere stata la chiave dell'accelerazione politica degli ultimi giorni. 'Impegno Italia', il programma con il quale ieri Letta ha proposto di rilanciare l'azione del governo, ha lasciato tiepida Confindustria che nei giorni scorsi aveva a sorpresa convocato Letta al direttivo del 19 febbraio in una sorta di ultimo appello prima di rivolgersi direttamente al Colle. "È stata fatta una buona analisi ma non sono state date le risposte che ci aspettavamo", ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, uno dei più ardenti sostenitori dopo le elezioni dello scorso anno del governo di larghe intese. A voltare le spalle a Letta sembra pronto anche Angelino Alfano, il leader di Ncd che a ottobre ha rotto con Silvio Berlusconi pur di salvare l'attuale governo. "Letta sa di poter contare su Ncd per un'alleanza leale corretta e proficua se il Pd gli darà la fiducia per rilanciare davvero l'azione di governo. Ci vuole un governo realmente capace nel 2014 di agganciare la ripresa", ha detto Alfano stamattina. L'appoggio a un governo Renzi? "Noi non diamo nulla per scontato... Devo dire che le cose dette in privato da Renzi sull'esecutivo hanno sempre corrisposto a quelle dette in pubblico". SUL MERCATO NON SI REGISTRANO PARTICOLARI NERVOSISMI In mattinata i capigruppo del Pd di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda, hanno incontrato Letta nel tentativo di limitare i danni per il partito che possono venire dal braccio di ferro ingaggiato dai due big. "Siamo in una cristalleria", ha detto Letta. Il Pd sta facendo pressioni sul presidente del Consiglio perché si dimetta, mettendo fine al braccio di ferro, secondo quanto riferito da fonti del partito. Al contrario dei maggiorenti del Pd, gli investitori non mostrano grandi preoccupazioni sulla stabilità dell'esecutivo. Gli analisti dicono che sono di sostegno le parole di Giorgio Napolitano contro il voto anticipato, il sostegno all'euro espresso dalla Bce e i primi segnali di ripresa dell'economia italiana. Piazza Affari arriva a fine mattinata con gli indici in deciso ribasso, penalizzata dai cali dei bancari che rispecchiano la debolezza del settore a livello europeo ma che sul paniere italiano hanno un peso superiore rispetto ad altre borse del vecchio continente. "Siamo più deboli degli altri mercati, con le banche tutte in flessione, anche in Europa", commenta un operatore, che non vede la discesa del listino legata a incertezze politiche. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia