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Granarolo e Lactalis chiedono intervento pubblico contro inflazione

Il logo del Gruppo Lactalis è visibile sulla sede del gruppo lattiero-caseario francese Lactalis a Laval

MILANO (Reuters) - I gruppi lattiero-caseari Granarolo e Lactalis Italia chiedono al governo un intervento pubblico che scongiuri "conseguenze ancora più disastrose" per le imprese della filiera derivanti dall'inflazione galoppante.

In una nota congiunta le due società concorrenti sottolineano come l'inflazione abbia toccato "in maniera importante" quasi tutte le voci di costo che compongono la filiera del latte, dall'alimentazione animale che ha reso necessario un aumento quasi del 50% del prezzo del latte riconosciuto agli allevatori, al packaging e a ulteriori componenti impiegati nella produzione di latticini.

Oggi la preoccupazione maggiore "è rappresentata dall'incremento dei costi energetici che nelle ultime settimane sono aumentati a tal punto da rendere difficile trasferirli sul mercato, in un momento economicamente complesso per le famiglie italiane", prosegue la nota.

Per quanto riguarda le sole energie, senza un'inversione di rotta, si tratta di un'inflazione del 200% nel 2022 rispetto al 2021 e di un rischio di oltre il 100% nel 2023 rispetto al 2022, dice il presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari nella nota.

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"È insostenibile anche da parte di una grande azienda", aggiunge.

"Le imprese sono allo stremo, hanno già fatto ben oltre le loro possibilità ed è arrivato il tempo della responsabilità pubblica", dice l'AD di Lactalis in Italia, Giovanni Pomella.

Entrambe le aziende hanno assorbito autonomamente un'inflazione tra il 25% e il 30%. Dalla primavera il prezzo del latte per il consumatore è cresciuto raggiungendo 1,75/1,80 euro al litro (dato Nielsen) e potrebbe aumentare ulteriormente entro dicembre 2022.

(Gianluca Semeraro, editing Francesca Piscioneri)