Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.375,87
    +67,87 (+0,17%)
     
  • Nasdaq

    18.352,76
    +164,46 (+0,90%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,44
    -0,44 (-0,52%)
     
  • Bitcoin EUR

    52.268,60
    -1.398,77 (-2,61%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.177,08
    -31,61 (-2,62%)
     
  • Oro

    2.399,80
    +30,40 (+1,28%)
     
  • EUR/USD

    1,0844
    +0,0029 (+0,27%)
     
  • S&P 500

    5.567,19
    +30,17 (+0,54%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8457
    -0,0015 (-0,17%)
     
  • EUR/CHF

    0,9703
    -0,0023 (-0,23%)
     
  • EUR/CAD

    1,4779
    +0,0065 (+0,44%)
     

Grecia, proposta Atene differente su Iva, pensioni e privatizzazioni

BRUXELLES (Reuters) - Le divergenze tra il testo proposto da Atene e quello preparato dai creditori internazionali per sbloccare i negoziati sulle riforme di politica economica e fiscale in cambio di sostegno finanziario alla Grecia riguardano principalmente tre aree - pensioni, tassazione e privatizzazioni. Finora slittato, un compromesso tra la posizione del governo guidato da Alexis Tsipras e le istituzioni che rappresentano i creditori va assolutamente raggiunto in occasione del nuovo incontro dei ministri finanziari della zona euro di domani - il quinto negli ultimi dieci giorni - in agenda domani a Bruxelles. La proposta messa sul tavolo dall'esecutivo ellenico prevede un incremento delle entrate pari a 0,93% del Pil su base annua - 1% la richiesta Ue-Bce-Fmi - derivante dalla riforma del regime fiscale Iva. A differenza di quanto chiedono i creditori, Atene intende risparmiare dall'aliquota Iva più elevata pari a 23% alberghi e ristoranti, considerando che il turismo è uno dei pochissimi punti di forza dell'economia greca. Syriza chiede inoltre di mantenere l'attuale regime di Iva agevolata - uno sconto del 30% - in vigore sulle isole, anche in questo caso tra le principali fonti di gettito. Ulteriori punti di divergenza riguardano la spesa militare, che i creditori internazionali chiedono di tagliare l'anno prossimo di 400 milioni mentre Atene ne propone 200. Come stimolo alle entrate il governo ellenico prevede invece di introdurre un'imposta una tantum pari a 12% sui redditi societari superiori a 500.000 euro. Un'altra proposta è quella di cedere le licenze per la telefonia mobile 4G e 5G. Quanto al settore politicamente delicato come quello previdenziale, il governo si dice pronto a "sostituire", ma non azzerare, il contributo di solidarietà alle pensioni più basse entro la fine del 2018. Ue, Bce e Fondo monetario chiedono invece la cancellazione completa del contributo di solidarietà entro il 2019. Un altro punto di divergenza riguarda i contributi che i pensionati devono versare al sistema sanitario: Atene propone un aumento da 4% a 5% mentre i creditori chiedono il 6%. I creditori chiedono infine la privatizzazione della società di trasmissione elettrica Admie, misura che Atene rifiuta. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia