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Greggio in calo su apprezzamento dollaro e timori rialzo tassi

Una miniatura di una pompa petrolifera sopra a una banconota da un dollaro statunitense

LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso a causa dell'apprezzamento del dollaro e dei timori per la domanda innescati dalla possibilità di nuovi aumenti dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.

Alle 11,10 i futures sul Brent cedono lo 0,11%, a 82,59 dollari al barile, mentre i futures sul greggio statunitense perdono lo 0,25%, a quota a 77,09 dollari a barile.

Su entrambi i contratti pesa l'apprezzamento del dollaro, che solitamente è un fattore negativo per la domanda, perché diventa più costoso acquistare greggio per i detentori di altre valute.

Negli Stati Uniti, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha detto ieri che la banca centrale continuerà ad incrementare i tassi di interesse anche nel 2023, anche se l'economia sembra scivolare verso una possibile recessione.

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Segnali negativi per la domanda di oro nero arrivano anche dalla Cina, dove l'economia continua perdere slancio, con il rallentamento della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, che hanno fatto registrare i peggiori risultati in sei mesi, mentre i casi di Covid-19 continuano ad aumentare in tutto il paese.

La canadese Tc Energy Corp ha contribuito al rallentamento dei prezzi del greggio con l'annuncio della ripresa delle operazioni in una sezione dell'oleodotto Keystone, una settimana dopo che una perdita di oltre 14.000 barili di petrolio nelle zone rurali del Kansas ha provocato la chiusura dell'impianto.

I cali dei prezzi sono stati contenuti dalle previsioni dell'Agenzia internazionale dell'energia, che prevede una ripresa della domanda di petrolio cinese l'anno prossimo, dopo una contrazione di 400.000 barili al giorno.

Nel frattempo, le scorte di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di oltre 10 milioni di barili la scorsa settimana, il massimo da marzo 2021, secondo quanto detto dall'Energy Information Administration.

Nella giornata di ieri, Goldman Sachs ha ridotto le sue previsioni sul prezzo del petrolio per il 2023, citando un surplus di mercato previsto per l'inizio del prossimo anno, dato che l'offerta dalla Russia rimane solida e la domanda cinese è comunque in aumento.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Gianluca Semeraro)