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Greggio, derivati in calo di circa 1% su aumento scorte Usa

Un martinetto nell'area di produzione di petrolio e gas naturale del Bacino Permiano, vicino a Odessa

LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio scivolano per il secondo giorno consecutivo, con un calo di oltre 1% legato all'accumulo delle scorte Usa e ai segnali che l'Opec+ non modificherà la propria politica di produzione in occasione della riunione tecnica della prossima settimana.

Intorno alle 11,20, i futures sul Brent maggio - in scadenza domani - perdono 73 centesimi, lo 0,85%, a 85,52 dollari il barile, mentre il contratto giugno è in calo 68 centesimi, lo 0,79%, a 84,95 dollari.

I futures sul greggio Usa West Texas intermediate (Wti) consegna maggio perdono 69 centesimi, lo 0,85%, a 80,93 dollari.

Le scorte di greggio Usa sono aumentate di 9,3 milioni di barili nella settimana conclusasi il 22 marzo, hanno detto fonti di mercato anticipando i dati dell'American Petroleum Institute in agenda oggi alle 15,30. Le scorte di distillati sono aumentate di 531.000 barili, mentre quelle di benzina sono diminuite di 4,4 milioni di barili.

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È poco probabile che l'Opec+ apporti modifiche alla politica di produzione prima della riunione ministeriale di giugno, hanno detto a Reuters tre fonti interne all'organizzazione in vista della riunione della prossima settimana per esaminare il mercato e l'attuazione dei tagli alla produzione.

Questo mese l'Opec+ ha concordato di estendere i tagli alla produzione di circa 2,2 milioni di barili al giorno fino alla fine di giugno, anche se Russia e Iraq si sono spinti oltre per affrontare la sovrapproduzione. Queste difficoltà hanno messo in discussione la capacità del gruppo di rispettare i tagli, con l'Opec che ha superato l'obiettivo ai 190.000 barili al giorno in febbraio, secondo un sondaggio Reuters.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Alessia Pé)