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Greggio, ultimo tentativo Opec su accordo produzione, salgono tensioni

VIENNA (Reuters) - L'Opec sta tentando di arrivare ad un accordo per limitare la produzione di greggio, mentre salgono le tensioni tra il gruppo e la Russia, produttore non-Opec, e con l'Arabia saudita che sostiene che i mercati si riequilibreranno anche senza un accordo. Gli esperti Opec hanno iniziato una riunione oggi alle 10 a Vienna e prepareranno delle raccomandazioni per i loro ministri su come l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio dovrebbe ridurre la produzione, quando si incontreranno il prossimo 30 novembre. Intanto, i ministri del Petrolio di Argentina e Venezuela saranno a Mosca oggi e domani nell'ultimo tentativo di convincere la Russia a partecipare ai tagli invece di congelare semplicemente la produzione, arrivata a nuovi massimi l'anno scorso. A settembre l'Opec, che rappresenta un terzo della produzione globale di greggio, ha raggiunto un accordo per un tetto alla produzione a circa 32,5-33,0 milioni di barili al giorno, contro gli attuali 33,64 milioni bpd, per spingere i prezzi, che si sono dimezzati da metà 2014. Ci si aspetta che la riunione del 30 sigilli l'accordo, a cui dovrebbe contribuire anche la Russia insieme ad alcuni altri paesi non-Opec come Azerbaijan e Kazakhistan. Alcuni dubbi sono però emersi nelle ultime settimane dopo che Iraq e Iran, produttori numero 2 e 3 dell'Opec, hanno espresso delle riserve sul meccanismo di riduzione della produzione e l'Arabia saudita ha dato voce ai timori relativi alla volontà della Russia di tagliare. Venerdì scorso, l'Opec ha cancellato l'incontro degli esperti con i produttori non-Opec previsto per oggi, dopo che l'Arabia ha detto che l'organizzazione deve prima di tutto eliminare le differenze interne. Nel fine settimana, il ministro saudita all'energia Khalid al-Falih ha detto che i mercati petroliferi si riequiliberanno anche senza un patto per limitare la produzione, contraddicendo sue precedenti dichiarazioni, in cui diceva che Riad era favorevole ad un accordo. I dubbi sulla capacità dell'Opec di mantenere i tagli promessi ha fatto scendere stamani del 2% il Brent a meno di 47 dollari al barile. Alcuni analisti, compresi Morgan Stanley e Macquarie, sostengono che i prezzi si correggeranno rapidamente se non si arriverà ad un accordo, potenzialmente scendendo fino a 35 dollari al barile. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia