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Guidi un'auto in prestito? Ecco cosa devi fare per non prendere una multa

Passaggio delle chiavi (foto d’archivio Getty)
Passaggio delle chiavi (foto d’archivio Getty)

Hai intenzione di dare in prestito la macchina a qualcuno? Attenzione: dopo qualche giorno si può incorrere a un concreto rischio di essere multati.

Già, il codice della strada è piuttosto chiaro: “Chiunque circoli con un veicolo per il quale non è stato richiesto l’aggiornamento o il rinnovo della carta di circolazione e del certificato di proprietà è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 353 ad € 1.762“. Come fare dunque a capire se l’individuo che sta usando la tua macchina è in regola?

Partiamo dalle eccezioni, per eliminare ogni dubbio alla base. Le persone che fanno parte dello stesso nucleo familiare del proprietario dell’auto (dunque i conviventi) possono guidare la vettura senza problemi, come anche le persone che utilizzano auto aziendali assegnate ai dipendenti (fringe benefit).

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Chi invece non fa parte del nucleo familiare ha due possibilità. In caso l’utilizzo sia occasionale, o per un periodo inferiore a 30 giorni, non ci sono gli estremi per una multa. Tralasciando il dubbio su come possa effettuato un controllo capillare da parte delle forze dell’ordine (è un difetto di questo articolo del codice stradale) si può dunque prestare la macchina all’amico che rimane a piedi, purché non se la tenga troppo.

Oltrepassati i 30 giorni, l’utilizzatore dell’auto non sua diventa ‘abituale’. Per continuare a usare il mezzo deve quindi chiedere l’aggiornamento della carta di circolazione del veicolo, e deve stipulare un comodato d’uso con il legittimo proprietario. Il comodato può essere anche verbale, ma per sicurezza e per evitare discussioni con le forze dell’ordine meglio farlo scritto. Salvo accordi personali, questo comodato è di norma considerato gratuito.

Il comodato di un’auto è perfettamente legale, ma il proprietario del mezzo resta personalmente obbligato per tutti i danni procurati dall’automobile a terzi. In caso di multa, la contravvenzione verrà spedita a entrambi (ovviamente il versamento non deve raddoppiarsi!).

Come fare?

Bisogna recarsi agli uffici della Motorizzazione (DTT, dipartimento trasporti terrestri) o da intermediari specializzati (Agenzie per pratiche automobilistiche), che avvieranno la pratica. Servono i documenti del proprietario dell’auto, i documenti del comodatario, la carta di circolazione e l’assicurazione.

Ad avvenuta firma del contratto, in forma semplice, da parte di entrambi i contraenti, la motorizzazione provvederà all’invio della documentazione. Per finire arriverà un tagliando adesivo che dovrà essere inserito nella carta di circolazione: al suo interno saranno contenute le informazioni sul nuovo ‘utilizzatore’ abituale dell’auto. L’aggiornamento della carta di circolazione va eseguito entro 30 giorni da quando ha avuto inizio il possesso dell’auto.

Il costo dell’operazione è il seguente: 16 euro per imposta di bollo (ccp n.4028), 9 euro per diritti di motorizzazione (ccp n.9001) e costi accessori per l’agenzia di pratiche auto se si decide di avvalersi del loro servizio. In questi casi la cifra dell’aggiornamento può attestarsi attorno ai 90 euro totali.

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