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I gestori vedono più crescita e inflazione. Ecco dove investire

Tra gli appuntamenti chiave di questa settimana troviamo indubbiamente quello in agenda venerdì prossimo, quando è previsto l'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Le Borse, tanto americane quanto europee, stanno vivendo sedute all'insegna dell'incertezza, dopo che il tycoon ha deluso in occasione della conferenza stampa dei giorni scorsi. Gli investitori attendono nuove indicazioni sulle politiche economiche che saranno portate avanti dal nuovo inquilino della Casa Bianca.

Gestori più fiduciosi su crescita e inflazione

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) frattempo si guarda con maggiore fiducia alla crescita economica globale, stando a quando emerge dall'ultimo sondaggio di Bank of America (Swiss: BAC-USD.SW - notizie) -Merrill Lynch. L'indagine è stata realizzata tra il 6 e il 12 gennaio scorsi, con il coinvolgimento di 215 fund managers internazionali. Questi ultimi sono posizionati per cavalcare gli effetti positivi di una crescita più elevata e di un'inflazione più vivace, basti pensare che il 17% degli intervistati si aspetta una congiuntura più robusta, accompagnata da una dinamica dei prezzi al consumi sopra il trend.

Si tratta della percentuale più alta degli ultimi cinque anni e nel dettaglio il 62% dei gestori, rispetto al 57% di dicembre, si aspetta un'economia globale in espansione nei prossimi mesi. Per l'inflazione l'84% degli interpellati, un dato che si pone sui massimi degli ultimi 20 anno, si aspetta un incremento dei prezzi su scala mondiale.

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Ottimismo sugli utili, ma la liquidità in portafoglio resta alta

Queste previsioni incoraggianti trovano riscontro anche in una maggiore fiducia nella crescita degli utili aziendali, con un netto incremento del numero di gestori che si aspetta un incremento dei profitti nella misura di oltre il 10% da qui a un anno.

I fund managers però non si abbandonano ad un facile ottimismo, mantenendo ancora un posizionamento strategico improntato alla cautela. Confermando le indicazioni già emerse nei sondaggi dei mesi precedenti, nei portafogli dei gestori è ancora presente un elevato livello di liquidità che a gennaio è salito dal 4,8% al 5,1%, un valore che si colloca ben al di sopra della media degli ultimi dieci anni pari al 4,5%.

I timori dei fund managers

Come spiegato da Michael Hatnett, capo strategist di Bank of America-Merrill Lynch, gli investitori sono posizionati in vista di un'economia e di un'inflazione più robusti, ma sono ancora riluttanti ad assumere un atteggiamento più aggressivo sui mercati per via dei timori legati ai rischi della Cina.
Tra le principali preoccupazioni dei gestori troviamo al primo posto il protezionismo, seguito dal pericolo di errori nella politica americana, cui si aggiunge il tema caldo della svalutazione della valuta cinese.

Migliora nettamente il sentiment sull'azionario UE

Sul fronte dell'asset allocation, la Borsa giapponese si conferma una scelta interessante per quest'anno, con il 21% dei fund manager che scommette in questa direzione.
Da segnalare il netto miglioramento del sentiment sull'azionario europeo che torna di moda tanto che il posizionamento dei gestori sulle Borse del Vecchio Continente è passato dall'1% di dicembre al 17%. Si continua però a sottopesare il mercato azionario inglese complice la Brexit.
Quanto all'Europa, il 64% degli intervistati si aspetta un irrobustimento della crescita economica e una percentuale non diversa, pari al 62%, scommette su un più deciso aumento dell'utile per azione nei prossimi 12 mesi.
A livello settoriale, il consiglio è di sovrappesare il comparto tecnologico, oltre a quello industriale e assicurativo, mentre l'indicazione è "underweight" sulle utilities, sul food & beverage e sul real estate.

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