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Il Caf ti sbaglia la dichiarazione? Hai diritto al risarcimento

Cosa fare quando a causa di un errore tecnico arriva una sanzione: il parere dell'avvocato

Tasse

Cosa succede se ci rivolgiamo a un Caf per la dichiarazione dei redditi e il centro di assistenza fiscale commette un errore di cui l’Agenzia delle entrate chiede poi conto a noi? Possiamo chiedere un risarcimento. Il Caf è responsabile degli errori fattuali o di calcolo nei moduli che presenta, infatti per legge appone anche un visto di conformità. E' tra i compiti del centro di assistenza fiscale anche controllare la correttezza dei documenti che noi portiamo alla loro analisi, quindi per statuto non può essere "indotto in errore" dal contribuente. Deve anche verificare la corripondenza dei dati alle disposizioni normative. Se c'è stato un errore, si ha diritto a tornare per ottenere una rettifica gratuita della dichiarazione dei redditi.

Ma cosa succede se l'errore ha dato origine a una multa? In questa circostanza, sono diversi i casi in cui si può chiedere il risarcimento della multa al Caf. Gli esempi tipici che ci danno questo diritto di rivalsa possono essere errori di conteggio e di calcolo, sbagli di compilazione, erronea attribuzione di detrazioni. Per mandare avanti la richiesta, si deve mandare una raccomandata (con ricevuta di ritorno) , esponendo i fatti e il danno subito, sia al Caf di riferimento che all'Agenzia delle Entrate.

Per capire come muoversi, è interessante analizzare un caso concreto, e un aiuto può venire dalle assocazioni dei consumatori. Una ad aver trattato la materia di recente è l’Associazione dei consumatori Adico, con base a Venezia, ed è di questi giorni la notizia della vittoria di un contribuente contro il suo Caf, per un errore nella dichiarazione dei redditi. Abbiamo contattato l’avvocato che ha seguito la pratica per l’Associazione a difesa dei consumatori, Gioia Barbato. Il Centro di assistenza fiscale aveva seguito la dichiarazione dei redditi di una coppia di coniugi di Mirano (Ve), attribuendo in modo erroneo una detrazione al marito invece che alla moglie. Il risultato dell’errore tecnico è stata una sanzione da parte dell’Agenzia dell’Entrate di 160 euro. Dopo una prima richiesta di risarcimento, effettuata senza passare da avvocati o da associazioni dei consumatori, il Caf ha ignorato la pratica: “Senza un aiuto, si trova un vero e proprio muro di gomma”, racconta l’avvocato. Dopo l’intervento dell’Adico, il contribuente ha potuto ottenere il suo risarcimento. Ci sono voluti tre anni (l’errore infatti risale al 2011) ma il consumatore ha ottenuto quanto gli spettava.

L’intervento da parte di un’Associazione dei consumatori non è ovviamente necessario per esercitare il proprio diritto al risarcimento, e va valutato con attenzione, anche perché l’iscrizione è annuale e ha un costo, che va commisurato anche in relazione alla cifra per cui si va a richiedere il risarcimento al Caf. Il suggerimento è di insistere, anche perché i Caf sono assicurati contro gli errori di natura professionale. Un altro consiglio utile che arriva dall’Adico è di conservare sempre tutta la documentazione fiscale, fino al 31 dicembre del quarto anno successivo.