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Il caso Alitalia, le alternative. Cosa rischia chi viaggia

Secondo fonti aziendali ci sarebbero soldi sufficienti per 2-3 settimane e, dunque, chi ha una prenotazione da metà maggio in poi non sa a cosa potrebbe andare incontro. (Credits - Getty Images)
Secondo fonti aziendali ci sarebbero soldi sufficienti per 2-3 settimane e, dunque, chi ha una prenotazione da metà maggio in poi non sa a cosa potrebbe andare incontro. (Credits – Getty Images)

Cosa succede ora, dopo che il referendum interno ha visto i lavoratori dell’Alitalia bocciare il piano industriale dell’azienda? Una risposta certa al momento non c’è, i dubbi e le paure sono tante e lo spettro della scomparsa della compagnia aerea italiana è reale. Ma cosa succederà nei prossimi giorni o nelle prossime settimane per chi ha già acquistato un biglietto o che vuole muoversi con Alitalia?

La compagnia ieri ha fatto sapere che “il programma e l’operatività dei voli non subiranno al momento modifiche”, ma il problema è proprio quel “al momento”. Questo perché secondo fonti aziendali ci sarebbero soldi sufficienti per 2-3 settimane e, dunque, chi ha una prenotazione – o vorrebbe prenotare un volo – da metà maggio in poi non sa a cosa potrebbe andare incontro. E, attenzione, perché sul sito Alitalia è possibile prenotare voli per quest’estate, ma non significa che, poi, questi voli ci saranno davvero.

Perché oltre alla liquidità per garantire i voli, l’altro rischio è che l’Enac revochi la licenza ad Alitalia. E ieri l’Ente nazionale dell’aviazione civile ha fatto sapere che “è disponibile a lasciare il certificato di operatore aereo (Coa) all’Alitalia in attesa che nell’arco di un paio di giorni venga nominato il commissario, dopodiché la licenza verrà sospesa e al commissario, verificato che abbia a disposizione le risorse sufficienti, verrà concessa un’autorizzazione temporanea rinnovata mese per mese”.

Questa situazione è, ovviamente, un gatto che si morde la coda. I dubbi e le incertezze porteranno inevitabilmente i viaggiatori a scegliere altri vettori e il calo delle prenotazioni peggiorerà la situazione economica della compagnia aerea. A rischiare sono anche i possessori Millemiglia. Dovesse fallire Alitalia, infatti, i ‘frequent flyer’ potrebbero venir considerati creditori e richiedere di essere ammessi all’eventuale stato passivo. Ma sarebbe una situazione complicata e difficilmente i possessori Millemiglia potranno recuperare il credito.