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Il dollaro, l’euro e gli indici dei direttori degli acquisti del settore privato sono al centro dell’attenzione

Nella mattinata di oggi, durante la sessione asiatica, il dollaro è riuscito a stabilizzarsi, trascorrendo le prime ore della giornata relativamente vincolato alla gamma di oscillazione. Tale andamento segue il deprezzamento della scorsa settimana. Verso l’apertura dei mercati europei, la valuta degli Stati Uniti ha poi sperimentato un rimbalzo. Nel corso della settimana, verranno diffusi diversi dati e, nella giornata di mercoledì, il Fomc renderà nota la decisione sui tassi di interesse, accompagnata dalla solita dichiarazione sulla politica monetaria.

Yellen e le colombe del Fomc si sono particolarmente concentrate sull’inflazione più bassa del previsto. Ciò suggerisce che la decisione della Fed avrà toni più da colomba. La vera questione è se vi sia pessimismo circa l’economia degli Stati Uniti. La dichiarazione del Fomc verrà pubblicata prima della prima stima del Pil del secondo trimestre, che sarà diffusa nella giornata di venerdì.

Durante il secondo trimestre, i dati sugli Stati Uniti sono stati diversi, provocando nei mercati sentimenti contraddittori circa l’economia degli Stati Uniti e sostenendo il rialzo dell’euro fino agli 1,116$. Ovviamente, Trump ha fatto la sua parte, mentre l’economia dell’Eurozona, dopo una decisa ripresa nel secondo trimestre, fornisce segni di miglioramento all’avvicinarsi del terzo trimestre.

I dati preliminari sull’indice dei direttori degli acquisti del settore privato dell’Eurozona per il mese di luglio, pubblicati nella mattinata di oggi, dovrebbero fornire qualche indicazione sull’andamento del terzo trimestre. Secondo le previsioni, l’indice manifatturiero tedesco dovrebbe subire una lieve flessione. Tuttavia, affinché l’euro si muova in ribasso, i dati dovranno essere ben al di sotto delle cifre attese. Infine, si deve considerare che gli indici dei direttori degli acquisti del mese di giugno hanno quasi raggiunto i massimi degli ultimi sei anni.

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In assenza di dati rilevanti sul Regno Unito, i mercati attendono la prima stima del Pil britannico, che verrà diffusa nella giornata di mercoledì. In attesa della prossima riunione del Comitato per la Politica Monetaria, prevista tra meno di due settimane, vi è notevole incertezza circa la posizione della Banca d’Inghilterra. I mercati continuano a concentrarsi sugli ultimi discorsi dei membri della banca centrale britannica che, nonostante la debolezza dei dati sul Regno Unito, hanno sostenuto la sterlina. Alla redazione di questo articolo, la valuta britannica si manteneva a 1,30$. Tuttavia, l’andamento della sterlina nei confronti del dollaro dipenderà dall’indice dei direttori degli acquisti del settore privato degli Stati Uniti per il mese di luglio.

Nel mese di luglio, l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero dello Stato di New York e quello della Fed di Philadelphia hanno registrato una flessione. Ciò suggerisce che, a luglio, la produttività del settore potrebbe subire un peggioramento, che avrebbe effetti negativi sul dollaro. Tuttavia, l’andamento del settore dei servizi sarà maggiormente significativo. Il mercato dovrebbe, infatti, riuscire a sopportare un peggioramento del settore manifatturiero. Inoltre, vi sono da considerare i dati sulle vendite di abitazioni esistenti del mese di giugno, che dovrebbero mostrare un autentico crollo. Pertanto, date le previsioni, sarà difficile per quanti puntano sul rialzo del dollaro tornare sul mercato e fornire il tanto atteso supporto.

Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro guadagnava lo 0,14% per portarsi a quota 93,985. L’euro cedeva lo 0,06% e toccava gli 1,1656$. Gli 1,17% non sono lontani. Dal punto di vista della Bce, ciò è interessante. Grazie a Trump, Draghi pare non riuscire più a tenere l’euro debole.

This article was originally posted on FX Empire

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