Yahoo Finanza Il fratello di Maria Paola: "Non l'ho uccisa, volevo tornasse a casa"
"L'ho inseguita a bordo del mio scooter, ma non l'ho uccisa. Non ho provocato io l'incidente”. E' questa, secondo quanto riferito in sintesi dal suo legale, Domenico Paolella, la tesi difensiva esposta da Michele Antonio Gaglione, fermato per omicidio preterintenzionale dopo la morte della sorella Maria Paola.
Sentito in udienza preliminare dal tribunale di Nola, Gaglione è accusato di aver ucciso la sorella in quanto si opponeva alla relazione che aveva intrapreso da tre anni con Ciro Migliore, fidanzato trans della giovane.
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Venerdì sera, dopo averli visti sullo scooter, Gaglione avrebbe inseguito la moto dei due fino a speronarli in una strada stretta nella quale, cadendo e sbattendo la testa, Maria Paola ha perso la vita.
“Volevo solo chiederle di tornare a casa: aveva fatto le valigie ed era scomparsa, gettando tutta la famiglia nella disperazione" ha ribadito stamane il giovane durante l'udienza di convalida davanti al gip.
Gaglione si è difeso sostenendo di non voler fare del male alla sorella e che si sia trattato di un incidente fortuito. Intanto l’uomo
La madre di Ciro: “Devono pagare tutti”
La madre di Ciro Migliore, dopo la morte della fidanzata del figlio, ha puntato il dito contro l’intera famiglia Gaglione: “Devono pagare Michele, la mamma e il papà. Tutti e tre devono pagare. Ma quale incidente, non è vero".
