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Il gioco d’azzardo strega gli italiani, business da 95miliardi

(Photo by Vitaly NevarTASS via Getty Images)
(Photo by Vitaly NevarTASS via Getty Images)

L’Italia è un popolo di poeti, di artisti, di eroi, navigatori ma soprattutto di giocatori. Da 88 miliardi spesi per il gioco d’azzardo legale nel 2015, siamo arrivati a 95 miliardi nel 2016. Significa il 7% in più per un settore che rovina le famiglie ma porta un sacco di denaro nelle casse dello Stato. Da 8,4 miliardi si è toccato quota 10 miliardi, una cifra tonda tonda, di tasse che lo Stato si intasca facendo anche un po’ leva sulla dispersione della gente.

Le stime dicono che il 54,4 per cento degli italiani, quasi 30 milioni, si concede ogni anno almeno una volta una giocata d’azzardo. Sulla popolazione adulta il dato sfiora il 70 per cento. Cifre importanti e per certi versi preoccupanti. Quasi un milione di giocatori appartiene alla categoria dei ludopatici: da curare. Difficile stabilire le percentuali per quella schiera di speranzosi che passano tutto il pomeriggio tra un bar e l’altro, cercando la giocata della vita al gratta e vinci o al lotto istantaneo.

(Photo by Xavi Gomez/Cover/Getty Images)
(Photo by Xavi Gomez/Cover/Getty Images)

Dal 2008 l’indotto generato dal gioco d’azzardo, slot, poker e casinò on line, superenalotto e via discorrendo, è raddoppiato. A fare la parte da leone ci sono ancora la slot machine. Poi seguono le scommesse on line e il superenalotto che si attesta attorno al 52 per cento in più rispetto al 2015. Tutti a giocare, sperando nel 6 che cambia la vita e che non usciva da parecchie settimane. Fino al 27 ottobre scorso, quando ha portato 163 milioni a Vibo Valentia.

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Il governo Renzi aveva promesso di affrontare il problema e limitare la diffusione, quindi l’utilizzo, dello slot. Renzi non c’è più ma tutto è rimasto come prima. Regione Lombardia si sta impegnando da mesi nel combattere il fenomeno della ludopatia, seguita da altre amministrazioni locali. Siamo davvero sicuri che il governo di turno abbia interesse a rivedere le regole del gioco? Perché poi ci sarebbero quei 10 miliardi, il valore della tasse dell’intero settore, da far saltar fuori.

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