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Indagati Ernst&Young Italia e consigliera Mef per vendita informazioni riservate

MILANO (Reuters) - La procura di Milano ha notificato l'atto di chiusura di una inchiesta che ipotizza il passaggio retribuito di informazioni fiscali riservate da parte di un membro dello staff del Ministero dell'Economia alla società di consulenza tributaria Ernst&Young, società per cui aveva lavorato in precedenza.

Lo riferiscono fonti giudiziarie e lo conferma il legale di una degli indagati dopo quanto pubblicato oggi dal Corriere della Sera.

La procura, nell'atto di chiusura indagini, ipotizza il reato di corruzione a carico del rappresentante italiano di Ernst&Young Marco Ragusa e della stessa società, in base alla legge 231 sulla responsabilità delle persone giuridiche per reati presupposti ascritti a propri dirigenti.

Nei confronti di Susanna Masi -- ex professionista della società, dal 2012 nella segreteria tecnica del sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani (governo Monti), dal 2013 consulente in materia fiscale del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni (governo Letta) e poi del ministro Pier Carlo Padoan (governo Renzi) -- la procura ipotizza inoltre i reati di rivelazione di segreto d'ufficio e false attestazioni sulle qualità personali, per non aver dichiarato il proprio conflitto di interessi.

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Il difensore di Masi, l'avvocato Giorgio Perroni, ha detto al telefono a Reuters di aver ricevuto da poco il 415 bis (l'atto di chiusura inchiesta), "stiamo ancora aspettando di vedere la documentazione, dopodiché ci faremo interrogare e siamo sicuri di dimostrare la correttezza dell'operato della mia assistita e la totale infondatezza degli addebiti".

Non è stato possibile al momento ottenere un commento dai legali che assistono la società e il suo rappresentante italiano, né da Ernst&Young stessa, tutti contattati per email.

Nell'atto notificato nei giorni scorsi dalla Procura il Ministero dell'Economia, che al momento non ha commentato, viene indicato come parte offesa.

L'inchiesta -- nata da quella sul consulente di grandi evasori fiscali Filippo Dolfus che nel 2016 ha patteggiato una pena a un anno e 11 mesi per riciclaggio e associazione a delinquere -- si basa su una serie di mail sequestrate dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio e su successive intercettazioni telefoniche, che fanno sostenere ai magistrati milanesi che Masi dal 2013 al 2015, quando poi entrò nel cda di Equitalia, avrebbe rivelato a Ernst&Young notizie riservate possedute grazie al suo ruolo istituzionale, a fronte di pagamenti, via bonifici bancari, per complessivi 220.000 euro.

La procura ipotizza che fra le rivelazioni fornite alla sua vecchia società ci fossero anche gli sviluppi della proposta di introduzione di una tassa europea sulle transazioni finanziarie nel corso di riunioni a livello europeo fra 2013 e 2014, oltre anche a interventi in senso "inverso", cioè la disponibilità a proporre modifiche a vantaggio della sue ex società e dei suoi clienti nell'ambito di incontri ministeriali per predisporre la normativa fiscale nazionale.

Dopo la notifica del 425 bis, la procedura prevede che trascorra un periodo di tempo in cui gli indagati possono depositare esiti di eventuali indagini difensive o chiedere di essere interrogati, dopodiché la procura è chiamata a presentare le sue richieste di rinvio a giudizio o eventuali richieste di archiviazione.

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