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India: migliaia di agricoltori in sciopero per protestare contro le riforme del governo

In India migliaia di contadini hanno partecipato allo sciopero indetto dal Fronte unito degli agricoltori, comprendente una quarantina di sigle sindacali, per protestare contro le tre leggi di riforma del commercio agricolo approvate un anno fa dal governo. I manifestanti hanno bloccato autostrade e ferrovie in varie zone del paese, congestionando le vie d'accesso alla capitale Nuova Delhi, dove le proteste vanno avanti da mesi. Qui la polizia ha aumento il numero di agenti per prevenire incidenti e impedire ai manifestanti di entrare in città.

La mobilitazione è partita un anno fa nel Punjab, considerato il granaio dell'India. Con la pandemia la protesta ha subito una battuta d'arresto ma non si è mai esaurita ed è ripresa con vigore a fine agosto. "L'entusiasmo che avevamo il primo giorno ora è molto più forte - ha detto uno dei manifestanti -. Il nostro entusiasmo non diminuirà mai perché si basa sulla verità, non siamo qui tanto per metterci in mostra. Questa è una manifestazione genuina che sarà sempre d'attualità".

Con le riforme il governo punta a creare un mercato nazionale unico, riducendo le barriere e limitando il potere degli Stati di determinare piazze commerciali e prezzi. Gli agricoltori, però, temono di perdere potere contrattuale e di essere costretti ad abbassare i prezzi. Lo scorso gennaio la corte suprema del paese ha sospeso l'attuazione delle leggi e istituito un comitato incaricato di mediare tra le parti.