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Inps, in 2015 totale spesa pensioni a 16,7% Pil, avanzo a 2,3 miliardi

Pensionati in un fast food di Milano. Foto del 16 ottobre 2012. REUTERS/Stefano Rellandini (Reuters)

ROMA (Reuters) - La spesa pensionistica totale rispetto al Pil si è mantenuta stabile nel 2015 a quota 16,7%, se si considerano insieme le prestazioni previdenziali frutto di contributi e quelle assistenziali. Lo si legge nel rapporto annuale Inps, che ha chiuso il 2015 con un saldo finanziario positivo per 2,3 miliardi di euro. La spesa totale è salita di circa 4,3 miliardi a quota 273,075 miliardi, senza però grandi variazione in rapporto al reddito nazionale. La componente assistenziale vale 25,6 miliardi circa. Lo Stato, attraverso la componente Gias (gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali), contribuisce alla copertura degli oneri con 42,5 miliardi. L'Inps ha chiuso il 2015 con un saldo finanziario positivo di 2,334 miliardi di euro a fronte del disavanzo di oltre 7 miliardi registrato l'anno precedente. L'avanzo è il risultato della differenza fra 415,181 miliardi di entrate e 412,847 miliardi di uscite e deriva dai risultati di segno opposto della parte corrente (-2,114 miliardi) e di quella in conto capitale (+4,448) delle diverse gestioni amministrate. Il miglioramento della situazione amministrativa è ascrivibile soprattutto ai circa 3,5 miliardi di trasferimenti statali, che si aggiungono ai 21,698 miliardi del 2014. L'avanzo di amministrazione passa dai 35,743 del 2014 ai 38,077 miliardi dello scorso anno. Il patrimonio netto rileva invece un peggioramento di circa 13 miliardi. Tra le diverse gestioni amministrate l'Inps segnala lo squilibrio "notevole e crescente (circa 6 miliardi nel 2015) della Cassa pensioni dipendenti enti locali (Cpdel). Il comparto dei lavoratori autonomi presenta disavanzi strutturali della gestione previdenziale degli artigiani (circa 6 miliardi), della gestione previdenziale dei commercianti (circa 2 o 3 miliardi), della gestione dei lavoratori agricoli autonomi (4 miliardi). Tra accertamento dei contributi versati e verifiche sulla permanenza del diritto all'assegno previdenziale, l'Inps rivendica di aver contribuito alla riduzione del debito pubblico con circa 13,9 miliardi, di cui 10 miliardi di maggiori entrate e 3,9 miliardi di euro di minori uscite. L'obiettivo per quest'anno è 14,65 miliardi, in crescita di quasi il 6%. Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia