Intercettazioni Ruby ter, gip respinge questione costituzionalità difesa

MILANO (Reuters) - Il gip di Milano Stefania Donadeo ha respinto la questione di legittimità costituzionale presentata dalla difesa dell'ex premier Silvio Berlusconi su una presunta incompatibilità del giudice stesso, nell'ambito del cosiddetto fascicolo "Ruby ter". E' quanto riferiscono fonti legali e giudiziarie. Il mancato trasferimento degli atti alla Consulta, come spiegato da fonti legali, di fatto consente alla procura di presentare le richieste di rinvio a giudizio, dopo che lo scorso giugno aveva chiuso le indagini. Lo scorso 17 settembre, l'avvocato di Berlusconi Federico Cecconi ha chiesto che la Consulta si esprima su quella che ritiene essere una "incompatibilità" a pronunciarsi del gip Donadeo che due anni fa autorizzò le intercettazioni al centro dell'udienza odierna. Le fonti hanno detto inoltre che il gip ha rinviato di una decina di giorni la decisione sulla richiesta al Parlamento dell'utilizzo di una serie di intercettazioni telefoniche. Si tratta di conversazioni disposte in un altro procedimento a carico delle utenze di due delle frequentatrici delle serate di Arcore che in alcune di queste telefonate parlano con Berlusconi dell'inchiesta Ruby. Il 30 giugno scorso la procura di Milano ha notificato la chiusura delle indagini a carico di Berlusconi (con ipotesi di reato di corruzione) e altri 33 indagati nell'ambito del fascicolo sul presunto condizionamento di testimoni nel processo sulle relazioni fra l'ex premier e l'allora minorenne Karima El Marough, in arte "Ruby", conclusosi per Berlusconi con un'assoluzione definitiva. (Emilio Parodi) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia