Iraq, Onu: Stato islamico ha commesso violazioni "sconcertanti"
GINEVRA (Reuters) - I militanti dello Stato islamico in Iraq hanno realizzato esecuzioni di massa, rapito donne e ragazze trasformandole in schiave del sesso e usato bambini come combattenti, in violazioni sistematiche che possono rappresentare crimini di guerra. E' quanto emerge da un rapporto delle Nazioni Unite basato su 500 interviste. Lo studio aggiunge che i raid aerei del governo iracheno contro i militanti sunniti hanno provocato "significative morti tra i civili", colpendo villaggi, una scuola ed ospedali in violazione delle leggi internazionali. Almeno 9.347 civili sono morti da quando i ribelli hanno iniziato a prendere il controllo di zone dell'Iraq settentrionale all'inizio di giugno. I militanti hanno commesso gigantesche violazioni dei diritti umani e violenze di "natura sempre più settaria" contro gruppi cristiani e yazidi, in un conflitto che ha costretto 1,8 milioni di iracheni a fuggire, secondo le 29 pagine del rapporto dell'Ufficio per i diritti umani Onu e della missione di assistenza Onu in Iraq. In un singolo episodio dello scorso 12 giugno, spiega lo studio, 1.500 soldati iracheni e funzionari della sicurezza dell'ex-base militare Camp Speicher a Salahuddin sono stati catturati e uccisi dai combattenti dello Stato islamico. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia