Italia, Istat conferma inflazione dicembre invariata, 2014 +0,2% più basso da 1959
ROMA, 14 gennaio - Secondo i dati definitivi di Istat, a dicembre l'indice Nic dei prezzi al consumo è rimasto invariato sia su base congiunturale che rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il 2014 il tasso di inflazione medio annuo (indice Nic) è confermato a +0,2%, in calo di 1 punto percentuale rispetto al 2013 (+1,2%): si tratta del valore più basso dal 1959 quando si registrò -0,4%, sottolinea Istat. Anche l'indice Ipca per l'intero anno è confermato a +0,2% rispetto al +1,3% registrato nel 2013, la variazione più bassa dal 2001, inizio della serie. Ad agosto il Paese era entrato in deflazione per la prima volta dal 1959. "L'azzeramento dell'inflazione è da ascrivere in larga misura al netto accentuarsi del calo tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-8,0%, da -3,1% di novembre), dovuto all'ulteriore marcata diminuzione dei prezzi dei carburanti", spiega l'Istat. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale allo 0,6% dal +0,5% di novembre. Al netto dei soli beni energetici l'inflazione si porta a +0,5% da +0,6% del mese precedente. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza calano dello 0,3% su base mensile e dello 0,5% su base annua. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile mentre calano dello 0,2% su base annua. Il calcolo del trascinamento dell'inflazione sul 2015 è pari a -0,2%. L'istituto di statistica mette in luce una chiara divaricazione tra i prezzi dei beni, che mediamente hanno dato nel 2014 un contributo deflazionistico, e quelli dei servizi, che hanno confermato invece un contributo inflazionistico. - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia