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In Italia nasce il flight sharing, quando i charter di lusso diventano low cost

Si chiama BBPlane ed è una startup tutta italiana, nata dall’idea di Daniele Spera, pilota privato 24enne e di Fabio Abbrescia, ingegnere gestionale di 27 anni. (Credits – BBPlane)
Si chiama BBPlane ed è una startup tutta italiana, nata dall’idea di Daniele Spera, pilota privato 24enne e di Fabio Abbrescia, ingegnere gestionale di 27 anni. (Credits – BBPlane)

Ormai da qualche anno in Italia si è diffusa la moda del car sharing, cioè il condividere il viaggio con uno sconosciuto, dividendo i costi. Sono diverse le società e le app per trovare automobilisti o passeggeri che devono fare la nostra stessa tratta, e che vengono contattati per dividere benzina e pedaggi. Ma oggi nasce un nuovo progetto che porta l’idea della condivisione nei cieli.

Si chiama BBPlane ed è una startup tutta italiana, nata dall’idea di Daniele Spera, pilota privato 24enne e di Fabio Abbrescia, ingegnere gestionale di 27 anni. Un’idea nata per caso, come spiega a la Repubblica Spera. “Fabio doveva spostarsi per lavoro in Grecia e io dovevo andarci per accumulare le ore necessarie a conseguire la licenza di pilota commerciale. Ho pensato di accompagnarlo da Brindisi a Corfù con il mio aereo e fare a metà le spese di carburante e noleggio del mezzo” dice il pilota di Bari.

E dal passaggio offerto all’amico il passaggio a offrire il servizio ad altri è stato a un passo. La BBPlane nasce nel novembre 2017, ma solo da quest’estate è attiva. Ma cosa è, e come funziona? La piattaforma, come capita per le app di car sharing, è divisa in due sezioni. Una dedicata ai piloti d’aereo, l’altra ai potenziali passeggeri. I piloti, tutti in possesso della licenza medica e della licenza di volo europea di pilota privato, pubblicano gli annunci di possibili tratte che possono o devono coprire e le date. I passeggeri, invece, possono scegliere il volo che desiderano, o in alternativa proporre nuove tratte da coprire. A quel punto le due parti si accordano e il gioco è fatto. I prezzi, fissati dai piloti, partono da un minimo di 25-26 euro.

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Ma se per i passeggeri la convenienza è ovvia, perché una simile offerta è favorevole anche per i piloti privati? “I nostri sono piloti privati a tutti gli effetti che per legge devono raggiungere un monte di 100 ore di volo (in genere nel giro di sei mesi) per conseguire la licenza di pilota di linea. Per farlo devono sostenere in autonomia i costi del carburante, le tasse e il noleggio dell’aereomobile, spendendo tra i 30.000 e i 50.000 euro. Cifre proibitive per molti giovani. La nostra iniziativa, in tal senso, incentiva la professionalizzazione” spiega ancora Spera.

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