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Italia, Ocse taglia stime su Pil, vede recessione anche in 2014

Un'impiegata in una sartoria. REUTERS/Antonio Bronic (Reuters)

MILANO (Reuters) - Consistente taglio delle stime di crescita sull'Italia da parte dell'Ocse, secondo cui il paese quast'anno non riuscirà a risollevarsi dalla recessione, chiudendo con un dato nettamente negativo. Nell'Interim economic assessment pubblicato questa mattina, che aggiorna le stime relative al Pil contenute nell'Economic outlook dello scorso maggio [ID:nL6N0NS3YN], l'Ocse indica per quest'anno una contrazione dello 0,4% dell'economia italiana, a fronte della precedente previsione di crescita dello 0,5%. Altrettanto ampio il taglio operato sulle stime del 2015, anno in cui l'Italia, secondo l'Ocse, rimarrà ancora pericolosamente in bilico sulla soglia della recessione: le previsioni sono ora per una crescita appena dello 0,1%, contro il +1,1% di maggio. "La ripresa nella zona euro è rimasta deludente, specie nei paesi più grandi: Germania, Francia e Italia. La fiducia si sta nuovamente indebolendo e lo stato anemico della domanda si riflette nel declino dell'inflazione, vicina a zero nel complesso della regione e negativa in diversi paesi" si legge nel rapporto. "Per quanto la ripresa della crescita in alcune economie della periferia sia incoraggiante, diverse di queste ancora devono fare i conti con significative sfide strutturali e fiscali, così come con l'eredità dell'alto debito" aggiunge l'Ocse. Guardando le previsioni contenute nel rapporto pubblicato oggi, l'Ocse ritiene che l'Italia sarà di gran lunga l'economia peggiore tra quelle del G7 sia quest'anno sia il prossimo, l'unica a mostrare ancora nel 2014 una crescita negativa, dopo il -1,8% del 2013. RISCHI DA BASSA INFLAZIONE Per la zona euro nel suo complesso l'Ocse ha rivisto la stima di crescita del 2014 ad un +0,8% dal precedente +1,2%, mentre per il 2015 si passa ad un +1,1% da +1,7%. L'Ocse non manca di sottolineare i rischi derivanti dalla bassa inflazione che regna nella zona euro, in particolare per le sue ripercussioni sulla domanda. "La successione di sorprese negative (sui dati) ha incrementato il rischio che l'inflazione rimanga parecchio sotto il target della Bce per un periodo di tempo più prolungato o che scenda ancora" si legge. "Un'inflazione eccessivamente bassa rende più difficile il relativo aggiustamento dei prezzi che resta necessario per ribilanciare la domanda della zona euro senza dover passare per un periodo prolungato di bassa crescita e alta disoccupazione". Inoltre, ricorda l'Ocse, un'inflazione prossima allo zero tiene vivo il rischio di uno scivolamento in deflazione che potrebbe "perpetuare la stagnazione e aggravare il peso del debito". Un taglio lo subiscono anche le stime relative alla crescita Usa: l'Ocse passa a un +2,1 per il 2014, dal +2,6% stimato in precedenza, e a un +3,1% per il 2015, da +3,5%. Invariate invece le stime sul Pil cinese, ai livelli previsti nell'Economic outlook di maggio: +7,4% per quest'anno e +7,3% per il prossimo. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia