Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    33.987,67
    -118,34 (-0,35%)
     
  • Dow Jones

    39.375,87
    +67,87 (+0,17%)
     
  • Nasdaq

    18.352,76
    +164,46 (+0,90%)
     
  • Nikkei 225

    40.912,37
    -1,28 (-0,00%)
     
  • Petrolio

    83,44
    -0,44 (-0,52%)
     
  • Bitcoin EUR

    52.015,48
    -1.942,50 (-3,60%)
     
  • CMC Crypto 200

    1.173,44
    -35,25 (-2,92%)
     
  • Oro

    2.399,80
    +30,40 (+1,28%)
     
  • EUR/USD

    1,0844
    +0,0029 (+0,27%)
     
  • S&P 500

    5.567,19
    +30,17 (+0,54%)
     
  • HANG SENG

    17.799,61
    -228,67 (-1,27%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.979,39
    -8,09 (-0,16%)
     
  • EUR/GBP

    0,8457
    -0,0015 (-0,17%)
     
  • EUR/CHF

    0,9703
    -0,0023 (-0,23%)
     
  • EUR/CAD

    1,4779
    +0,0065 (+0,44%)
     

Italia, produzione industriale luglio delude attese, timori sul Pil del terzo trimestre

Alla catena di montaggio della Maserati di Grugliasco, nel maggio scorso. REUTERS/Giorgio Perottino (Reuters)

di Andrea Mandala MILANO/ROMA (Reuters) - Dopo il rimbalzo di giugno, la produzione industriale italiana a luglio è scesa ben oltre le aspettative gettando un'ombra sul sul Pil del terzo trimestre. Secondo i dati Istat, l'indice destagionalizzato della produzione industriale italiana è sceso a luglio del'1% sul mese precedente a fronte di previsioni, elaborate in un sondaggio Reuters, che indicavano una variazione nulla su mese. I numeri pubblicati stamani si confrontano con una crescita dello 0,8% (rivisto da +0,9%) su base congiunturale di giugno, il valore più alto dallo scorso gennaio. L'Istat sottolinea che il livello dell'indice destagionalizzato di luglio (90,6) è il più basso dall'aprile 2009. L'indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato un calo dell'1,8% su base annua dall'aumento dello 0,3% (rivisto da +0,4%) di giugno. Si tratta del calo più marcato dal -2,9% dello scorso settembre. "E' un dato molto brutto, di gran lunga al di sotto delle aspettative e soprattutto in controtendenza con quello che avevamo visto in altri paesi dell'area euro, soprattuto quelli core, che avevano sorpreso al rialzo e generato aspettative che il dato potesse non essere così deludente anche per l'Italia", commenta Loredana Federico, economista di UniCredit. Il dato di luglio offre diversi motivi di preoccupazione. Oltre a non dipendere da fattori una tantum, evidenzia una rinnovata debolezza della domanda interna e "le indicazioni prospettiche dalle indagini sono assai meno incoraggianti rispetto a qualche mese fa", commenta Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo. POSSIBILE PIL NEGATIVO TERZO TRIMESTRE I segnali di debolezza evidenziati dagli ultimi indicatori qualitativi sul settore manifatturiero non offrivano grossi margini per previsioni particolarmente ottimistiche, ma il forte dato di giugno aveva acceso qualche speranza sul trimestre. La velocità del deterioramento visto a luglio allontana però queste attese, in un quadro complessivo di debolezza alimentato dalle tensioni geopolitiche e dalla scarsa domanda estera, soprattutto da parte delle economie emergenti. "A questo punto anche ad essere ottimisti ed immaginare che da qua in avanti ci sia solo una stagnazione della produzione industriale, questo si traduce in un andamento del trimestre in linea con quello visto nel trimestre precedente", dice Federico. Nel trimestre aprile-giugno la produzione industriale è calata dello 0,4% a livello congiunturale. "Il dato è deludente, e a giudicare dagli indicatori di fiducia che abbiamo avuto ad agosto, questo significa che con tutta probabilità la produzione industriale scenderà nel terzo trimestre, il che significa che il Pil rischia ancora una contrazione", dice Riccardo Barbieri di Mizuho. Secondo Mameli "la produzione industriale è in rotta per una flessione di -0,9% dopo il -0,4% t/t precedente, il che segnala che il contributo al valore aggiunto dall'industria sarà più negativo che nel trimestre primaverile, e difficilmente i servizi e le costruzioni potranno compensare tale debolezza". L'economia italiana, reduce da una caduta dell'1,9% l'anno scorso e del 2,4% nel 2012, dopo aver segnato una crescita appena positiva alla fine del 2013, è tornata in recessione nel secondo trimestre dell'anno, con una contrazione del Pil dello 0,2% congiunturale, preceduta da un calo dello 0,1% nei primi tre mesi del 2014. PREOCCUPA DEBOLEZZA BENI CONSUMO E STRUMENTALI Per quanto riguarda i raggruppamenti principali di industrie, a luglio l'indice destagionalizzato ha registrato variazioni congiunturali negative in tutti i comparti. In particolare modo diminuiscono i beni di consumo (-2,4%) e i beni strumentali (-2,1%), ovvero le componenti più legate all'andamento della domanda interna per consumi e investimenti, determinanti per il Pil. Cali più lievi si registrano invece per l'energia (-0,8%) e i beni intermedi (-0,6%). - hanno collaborato Antonella Cinelli, Gavin Jones Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia