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Italia, produzione ferma a novembre, verso contributo nullo industria a Pil quarto trimestre

di Elvira Pollina e Valentina Consiglio

MILANO/ROMA (Reuters) - La produzione industriale italiana ha deluso le attese restando ferma a novembre, riducendo al lumicino la possibilità che il settore possa dare un contributo positivo al Pil nell'ultima parte dell'anno.

Secondo i numeri diffusi stamane da Istat, l'industria italiana ha vissuto una stagnazione della produzione su base mensile dopo l'espansione di 0,6% di ottobre.

Secondo la mediana delle attese gli economisti si aspettavano che a novembre potesse concretizzarsi una crescita della stessa entità del mese precedente.

A perimetro annuo, l'espansione della produzione ha frenato a 2,2% da 3% del mese precedente, mentre il consensus prospettava una crescita di 3,3% rispetto a novembre 2016.

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Guardando le variazioni mensili per raggruppamenti di industrie, emerge come la debolezza sia stata abbastanza generalizzata, e senza il balzo dell'energia (+4%), probabilmente si sarebbe registrata una flessione dell'indice generale.

TRIM4 DI ASSESTAMENTO PER INDUSTRIA ITALIANA

Nella media dei primi undici mesi la produzione è comuqnue aumentata del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Secondo gli economisti, il dato di novembre non è da interpretare come il segnale di un'inversione di tendenza, che resta positiva, ma certamente segnala l'ultimo trimestre dell'anno appena concluso rivelerà un assestamento dell'industria italiana.

"Dopo aver registrato espansioni congiunturali superiori all'1% nel secondo e nel terzo trimestre, la produzione industriale è rimasta probabilmente ferma nel quarto", sintetizza Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo.

Nell'intera zona euro, a novembre la produzione industriale ha segnato un'espansione di 1% su mese, mentre su anno la crescita è stato di 3,2%, secondo i numeri diffusi ieri da Eurostat.

Particolarmente brillante la performance dell'industria tedesca, che ha segnato un balzo della produzione di 3,4% su base mensile.

CRESCITA PIL IN RALLENTAMENTO A FINE 2017

L'industria con buona probabilità non contribuirà alla crescita del Pil italiano tra ottobre e dicembre, la cui espansione dovrà arrivare quasi completamente dal settore dei servizi.

"Nel terzo trimestre avevamo ravvisato uno scollamento tra le indagini di fiducia e l'apporto dei servizi alla crescita del prodotto, quindi è verosimile si possa osservare un recupero nell'ultima parte dell'anno", sostiene Mameli.

Il dato odierno della produzione conferma l'idea di una crescita in rallentamento per il Pil italiano nel quarto trimestre: dopo +0,4% segnato tra luglio e settembre, secondo Loredana Federico di UniCredit il Pil si è assestato a +0,3% su trimestre tra ottobre e dicembre.

Sostanzialmente in linea le previsioni di Mameli, che mostra però una maggiore prudenza: "Per il quarto trimestre ci aspettiamo una crescita del Pil tra 0,2 e 0,3%, a questo punto è più probabile sia nella parte bassa della forchetta".

Nella media del 2017 il Pil dovrebbe essere cresciuto intorno a 1,5%, in linea alle attese del governo, il risultato migliore del 2010.

PROSPETTIVE 2018 RESTANO POSITIVE, INCOGNITA FORZA EURO

Per il settore industriale italiano l'anno appena iniziato si prospetta comunque positivo.

"Dopo l'assestamento del quarto trimestre del 2017, l'anno dovrebbe cominciare bene, dalle indagini di fiducia e dai dati sul fatturato non si vedono inversioni di tendenza", spiega Mameli.

Le incognite principali riguardano l'impatto del recente apprezzamento dell'euro e il rischio che le elezioni in agenda all'inizio di marzo possano aprire una fase d'instabilità politica.

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