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In Italia quasi la metà dei ricercatori è donna, ma quasi nessuna è al vertice

- (Photo: Jose Luis Pelaez Inc via Getty Images)
- (Photo: Jose Luis Pelaez Inc via Getty Images)

In Italia quasi la metà dei ricercatori è donna, ma quasi nessuna è al vertice. A svelarlo è il report “Gender in research” di Elsevier, uno dei più importanti editori scientifici del mondo.

Secondo i dati del rapporto, nel nostro Paese quasi 5 ricercatori scientifici su 10 sono donne. Con una percentuale di presenza femminile del 44%, l’Italia procede verso la parità di genere nel campo della ricerca, con una presenza femminile sopra la media Ue, ferma al 39%, e ben oltre la Danimarca (35%). Performance da podio quella dell’Italia, seconda solo al Portogallo e alla Spagna che toccano il 48%.

L’Italia, inoltre, è avanti rispetto al resto d’Europa anche in termini di retribuzione: il pay gender gap è presente (la differenza tra salario maschile e femminile è del 7% circa: il settore della ricerca rispecchia comunque l’andamento dell’intera economia), ma risulta la metà rispetto alla media europea (oltre il 15%) e ancora una volta inferiore a quello della Danimarca (di poco sotto al 20%).

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Qual è la situazione dell’Italia in termini di parità di genere quando si parla di discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics)? Anche in questo segmento si registra un aumento costante di ricercatrici che firmano per la prima volta una pubblicazione. Si tratta di un percorso che coinvolge, seppure con ritmi di crescita diversi, tutto il Vecchio Conteninente: se in media in Ue fino al 2003 la percentuale di ricercatrici su scienza, tecnologia, matematica e ingegneria che avviavano la propria carriera restava poco sopra il 20% (negli stessi anni l’Italia era già ben oltre il 30%), oggi anche a livello europeo questa percentuale è quasi raddoppiata, arrivando al 40%, mentre il nostro Paese è di poco sotto al 50%. Per quanto riguarda la ricerca in ingegneria, poi, l’Italia è ben sopra la media europea: tra il 2014 e il 2018 erano donne il 25,5% dei ricercatori in quel settore, a fronte di una media Ue negli stessi anni del 20,7.

Sulla distribuzione dei ruoli, sempre nel settore delle discipline STEM, in Italia la rappresentanza femminile supera addirittura quella degli uomini fra i candidati ai dottorati (52%), mentre nel terziario avanzato, fra gli impiegati e i tecnici, le donne che svolgono queste professioni in Italia sono quasi il 60%, contro una media Ue di poco al di sopra del 50%.

Storia diversa per quanto riguarda le posizioni al vertice. Siamo infatti sotto la media quando ad essere censite sono le posizioni apicali degli istituti di ricerca, dove le donne hanno poco più del 20% di rappresentanza (il resto d’Europa è comunque sopra di pochissimi punti), o i ruoli di scienziate e ingegnere dove la presenza femminile è di poco sopra al 30%, con una media Ue oltre il 40%.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.