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L’arrampicata del Dax

Continua la costante ascesa della “panzer economy”, per la gioia dei listini di Francoforte. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) quarto trimestre 2016 il Pil tedesco ha infatti registrato un incremento dello 0,4% rispetto al precedente trimestre. Così nell’intero anno, la crescita ha raggiunto l’1,9%, come conferma l’istituto di statistica tedesco, rispetto alle stime preliminari.

Le buone notizie per Berlino non finiscono poi qui: per il terzo anno consecutivo i conti pubblici registrano un avanzo di bilancio; il 2016 si è chiuso con un surplus record di 23,7 miliardi di euro, pari allo 0,8% del Pil. E anche l’indice Ifo è salito a febbraio oltre le attese, a quota 111 punti, sopra i 109,8 punti precedenti e meglio dei 109,6 punti stimati dal mercato. Unico dato in calo, la fiducia dei consumatori attestata a 10 punti (-0,2 dal mese precedente).

In questo contesto il Dax prosegue nella sua irresistibile salita che lo ha portato questa settimana a rompere la soglia psicologica dei 12.000, con un guadagno di circa il 20 % dall’insediamento di Trump.

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets (Londra: CMCX.L - notizie) ; febbraio 2017

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Ma se si guarda a un anno di distanza, vale a dire ai minimi di febbraio 2016, quando l’indice scese a quota 8700, il recupero risulta ancora più considerevole, con un guadagno del +38 %. Va da sé che di questo passo, salvo improvvisi cambi di sentiment, non pare un azzardo stimare il recupero dei top di marzo/aprile 2015 da parte del Dax, quando si toccarono rispettivamente quota 12200 e 12400.

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets; febbraio 2017

Guardando alI’Eurozona nel suo complesso, si può notare che l’inflazione su base annua ha raggiunto l’1,8%. Nei singoli paesi, l'inflazione maggiore è in Belgio (3,1%), davanti a Lettonia e Spagna (2,9%), con la Germania all’1,9% e Francia a 1,6%. La più bassa in Irlanda (0,2%). In Italia il tasso (1,0%) è raddoppiato rispetto a dicembre (0,5%) ma resta il nono più debole in Ue.

Ad influire positivamente sul rialzo tendenziale ha contribuito sicuramente la risalita del prezzo del petrolio, oltre che la politica monetaria espansiva della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) che, però, non ravvisa ancora segnali “convincenti” di una reale tendenza al rialzo. Del resto, prerogativa della Banca centrale europea è conseguire un tasso di inflazione appena inferiore al 2% nell'Eurozona.

Dopo un periodo prolungato di bassa inflazione (in alcuni periodi di deflazione), ora i prezzi sono tornati a salire. Ma l'inflazione core – vale a dire al netto degli energetici e degli alimentari freschi, fa registrare nello stesso periodo un incremento su anno dello 0,9%, restando così distante dal target del 2%.

In questo contesto anche l’indice Eurostoxx continua a salire segnando una crescita del 16 % da novembre avvicinandosi a quota 3400. I prossimi obiettivi al rialzo hanno come target i 3500 punti di dicembre 2015 prima e i 3700 di luglio 2015.

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets; febbraio 2017

A cura di Mauro Masoni, Analista di CMC Markets

Autore: CMC Markets Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online