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L’EUR/CHF perde slancio dopo il solido avvio di settimana

Abbiamo assistito a un’altra seduta di contrattazioni tranquilla sul mercato dei cambi, perché gli investitori sembrano riluttanti a esporsi, assumendo una direzione precisa, prima dei dati cruciali in uscita oggi pomeriggio negli USA. Come le altre valute G10, giovedì anche lo yen giapponese si è mosso all’interno di una fascia ristretta. L’USD/JPY si è mosso fra 104,30 e 104,70, bloccato sotto il livello di resistenza a 105. Poiché ora si dà per scontato un rialzo del tasso d’interesse negli USA, crediamo che il rischio sia inclinato al ribasso per la coppia, perché i tori dello yen sono ancora lì.

Dopo aver ceduto fino al 3,55% dall’inizio del mese, nella notte la moneta unica ha annaspato intorno a 1,09. Il forte supporto a 1,00822 (minimo 3 ottobre) non è stato ancora toccato, mentre al rialzo l’area 1,12-1,13 fungerà da resistenza. Le volatilità implicite su varie scadenze rimangono, però, molto elevate, sebbene la volatilità implicita a una settimana sia salita lievemente, al 7,48%. Guardando all’indice che misura l’inversione di rischio delta 25, notiamo che i mercati sono meno pessimisti sui future presi singolarmente, infatti gli operatori riducono le loro protezioni al ribasso. Tuttavia, come confermano le posizioni speculative della CFTC, la scorsa settimana gli operatori hanno continuato a scommettere su un ulteriore indebolimento dell’euro.

Dopo il modesto rally delle prime sedute della settimana, l’EUR/CHF si è stabilizzato intorno a 1,0835 e sembrava pronto a scendere nuovamente. La forza del franco svizzero continuerà a far venire il mal di testa alla Banca Nazionale Svizzera, soprattutto ora che ci si prepara ai colloqui sulla Brexit. La “base implicita” a 1,08 rimarrà il supporto più forte, perché la BNS sembra intervenire sistematicamente sul forex quando l’EUR/CHF si avvicina troppo a questo livello.

Giovedì i titoli asiatici sono stati sotto pressione, perché gli investitori non hanno trovato buone ragioni per spingere al rialzo le valutazioni delle società quotate. In Giappone, il Nikkei ha ceduto lo 0,32%, mentre il più ampio indice Topix ha perso un marginale 0,05%. Nella Cina continentale, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen hanno ceduto rispettivamente lo 0,14% e lo 0,06%. In Europa, i future seguono la scia negativa dell’Asia e sono in leggero ribasso. Il Footsie cede lo 0,32%, il DAX lo 0,27% e l’SMI lo 0,63%.

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Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Spagna; la decisione sul tasso d’interesse in Svezia e Norvegia; la fiducia del manifatturiero e dei consumatori in Italia; il PIL nel Regno Unito; gli ordini di beni durevoli, le richieste iniziali di disoccupazione, le vendite di case in corso e il discorso di Mersch (Fed) negli USA.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online