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L’oro ancora in attesa di una mano da un dollaro debole

L’oro ancora in attesa di una mano da un dollaro debole
  • L’oro incontra resistenze verso l’alto nell’offerta dei beni rifugio.

  • Il dollaro è sempre più debole conseguentemente al persistere delle sofferenze dell’amministrazione Trump.

  • Il tasso di cambio oro-dollaro nel breve periodo dipende dal FOMC.

L’oro, ancora una volta, sta sperimentando la fascia alta dell’attuale intervallo di valutazione a 20 dollari. E’ una conseguenza dell’attacco terroristico di ieri a Manchester che, insieme alla turbolenza politica di Washington, lo sostiene.

I driver sottostanti alla domanda sono, ancora una volta, i rendimenti dei titoli e il dollaro: entrambi infatti sono usciti indeboliti in seguito a questi recenti sviluppi. E questo è particolarmente significativo in territorio statunitense, dove le speranze legate alla messa in atto delle politiche di crescita promesse da Trump stanno indietreggiando in seguito al Russia gate.

Un’importante fonte di approvvigionamento, nelle ultime settimane, sono state le scommesse degli hedge fund sulla rapida riduzione dei future rialzisti. Nonostante il crescente clima di incertezza politica, i fondi hanno continuato a ridurre la loro esposizione fino alla settimana terminata il 16 maggio; anche le posizioni nette corte sull’argento sono passate da un livello record a un minimo da 16 mesi in sole cinque settimane.

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Alcune vendite dei fondi sono state tamponate grazie a una domanda stabile, e nel caso dell’argento crescente, attraverso gli ETP.

La prospettiva sul breve termine dipenderà in gran parte da quanto verrà reso pubblico mercoledì prossimo per l’appuntamento di maggio del FOMC, da cui dovremmo ricavare un’idea più chiara circa la probabilità, quotata al 78%, di un giustificato aumento dei tassi.

Attualmente l’oro è range-bound tra 1.245 dollari per oncia e 1.265 dollari per oncia come si può vedere dal grafico.

Source: Saxo Bank

L’argento ha registrato un recupero a quota 38,2% nel selloff Aprile/Maggio, prima di ritornare in posizione di debolezza la settimana scorsa. Le previsioni per questa settimana, comunque, hanno visto un miglioramento con un’offerta che guarda ai metalli industriali.

La chiave, ora, è se possa stabilizzarsi attorno ai 17.03 dollari l’oncia, soglia che è stata rotta lunedì. Se proseguirà con successo, il target potrebbe spostarsi tra i 17.34 e i 17.64 dollari l’oncia.

Di Ole Hansen, Head of Commodity Strategy Saxo Bank

Autore: Saxobank Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online