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La rete di microsatelliti di Mr Tesla per portare internet in tutto il mondo

Elon Musk (REUTERS/Kyle Grillot)
Elon Musk (REUTERS/Kyle Grillot)

Elon Musk non è proprio il tipo che riesce a stare con le mani in mano. A pochi mesi dalla sanzione da parte della Sec, per aver turbato la Borsa con le sue illazioni su un possibile ritiro di Tesla dai mercati, l’imprenditore ottiene il via libera della Fcc, l’authority Usa per le comunicazioni, per lanciare in orbita 7.518 microsatelliti. L’obiettivo è quello di fornire servizi a banda larga praticamente a tutto il mondo.

I satelliti

Oggi intorno alla Terra ruotano poco meno di duemila satelliti attivi: con il suo piano Musk potrebbe diventare il numero uno della rete. Otto mesi fa la sua SpaceX era già stata autorizzata a lanciare nei prossimi anni 4.425 satelliti per comunicazioni che useranno orbite alte, oltre i mille chilometri dal nostro pianeta. Questa nuova rete, invece, sarà formata da satelliti di nuova generazione, alcuni lunghi soltanto 10 centimetri e pesanti meno di un chilo e mezzo che volerebbero più vicino al nostro pianeta.

La rete

Musk è convinto che riuscirà a creare la rete in grado di portare internet ovunque, e così vorrebbe finanziare le missioni che intende lanciare verso la Luna e Marte. SpaceX sarebbe pronta a offrire un servizio competitivo, anche nelle aree urbane, entro il 2025, in grado di raggiungere un fatturato di 30 miliardi di dollari dalla connessione a banda larga. Si tratta di una cifra sei volte più grande rispetto al business dei lanci di missili e navi spaziali Dragon che dovrebbe partire dal prossimo anno.

La spazzatura spaziale

Non è semplice. Tra i problemi, quello che preoccupa di più è la “spazzatura spaziale”: migliaia di microsatelliti possono diventare una minaccia difficilmente controllabile. Proprio per questo SpaceX ha presentato un piano di rientri nell’atmosfera di tutti i satelliti un anno dopo la fine del servizio nello spazio.

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