L'annuale convention di Confindustria a Cernobbio
Il sentiero stretto della crescita che vede confrontarsi Confindustria e Governo presenta ogni volta differenti punti di vista. Differenze che chiaramente sono elementi chiave per avviare un confronto e raggiungere risultati migliori di quelli che ognuno potrebbe centrare da solo.
Il rischio che si corre è sempre quello di vanificare il lavoro che viene fatto nel tempo.
Ad oggi il governo ha lavorato su una ripresa del PIL e contemporaneamente su un controllo del debito con l'auspicio prima o poi di avviarne una sua riduzione.
Anche Confindustria attraverso le parole di Vincenzo Boccia, tende la mano ai rappresentanti del Governo a Cernobbio, aria Elena Boschi, sottosegretario a Palazzo Chigi, Claudio De Vincenti, ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia.
Ma il monito è molto chiaro: il percorso timidamente avviato in questi anni ha portato i suoi frutti, ovvero una ripresina del PIL ed uno stop all'esplosione del debto, ma ora inizia la sfida più complessa: consolidare la ripresa e ridurre il debito.
E' proprio sul debito la preoccupazione che evidenzia Confindustria, la fine del QE potrebbe causarne un'esplosione, è necessario intraprendere ulteriori azioni.
Il dato su occupazione giovanile su numeri da mercati emergenti preoccupa Confindustria, è qui che ci sono forti divergenze.
Il Governo punta sulla decontribuzione strutturale per i neoassunti, Confindustria punta su un’operazione shock per ottenere un risultato immediato.
Staremo a vedere, l'importante è che non si risolva in un pantano, viste le imminenti elezioni del 2018.
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