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Lavoro, diminuiscono le assunzioni a tempo indeterminato

Inps, in primi 4 mesi 2016 contratti stabili -35%, voucher +43,1%. REUTERS/Stefano Rellandini

Si dovranno mettere d’accordo Inps, Istat e ministero del Lavoro per armonizzare i dati e avere un quadro più preciso. Resta il fatto che nei primi sette mesi del 2016 i rapporti di lavoro a tempo indeterminato calano. Analizzando le rilevazioni dell’Inps, dopo il boom dei 2015 grazie anche agli sgravi fiscali per le aziende che assumevano, i primi mesi di quest’anno hanno fatto registrare un crollo del 33,7 per cento delle assunzioni a tempo indeterminato.

Il saldo tra rapporti di lavoro instaurati e cessati è positivo per 805mila unità - stiamo parlando solo del settore privato perché l’Inps non considera quello pubblico -, si tratta però di un saldo inferiore a quello corrispondente dello stesso periodo del 2015. Complessivamente i rapporti di lavoro attivati tra gennaio e luglio 2016 sono 3,4 milioni, 382mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il motivo è presto spiegato: meno sgravi fiscali per chi assume e meno assunzioni. Nel 2016 gli sgravi arrivano ad un massimo di 3.250 euro l’anno per due anni, invece che 8.060 euro l’anno per tre anni. Questa riduzione dei bonus fiscali ha fatto diminuire la trasformazione di contratti a termine, in indeterminati, del 36,2 per cento. Aumentano, invece, quelli temporanei: +0,9 per cento rispetto a 12 mesi fa. L’effetto benefico della decontribuzione si è già esaurito.