Lavoro, chi rischia il posto con le chiusure domenicali
In Italia lavorano nei festivi 4,7 milioni di persone. La maggior parte, 3,4 milioni, secondo i dati Istat, sono lavoratori dipendenti. Il resto, 1,3 milioni, sono lavoratori autonomi. Il governo vuole chiudere i negozi la domenica e regolamentare le aperture, limitandole, nei festivi. Il provvedimento, inevitabilmente, farà perdere posti di lavoro.
Le proposte di legge
Ci sono tre proposte di legge. Una presentata dal Partito democartico, con 12 superfestivi, ma non ha i numeri per l’approvazione. Gli altri due ddl sono a firma Barbara Saltamartini (Lega) e Davide Crippa (M5S). Il progetto leghista prevede soltanto 8 festivi, un po’ come succedeva prima del 2011, con la liberalizzazione degli orari introdotta dal decreto Salva Italia del governo Monti. L’eccezione è per le località turistiche, balneari e di montagna. La proposta pentastellata ipotizza 12 aperture domenicali, con l’eccezione sempre dei centri a vocazione turistica. Spetterebbe a Regioni e Comuni regolamentare gli orari di apertura nei giorni feriali.
Il danno per i consumatori
Chi è abituato a fare la spesa di domenica andrà incontro a disagi. Amazon che porta la spesa a casa anche nei festivi, intanto, ringrazia. Ma chi sono i lavoratori che rischiano di perdere il posto con la chiusura delle attività commerciali la domenica? Bisogna distinguere fra i dipendenti della grande distribuzione e quelli delle attività ospitate nei centri commerciali.
Chi rischia il posto
Analizzando la filiera della Gdo, rischia il posto un numero di persone compreso tra le 30mila e le 40mila unità. I più a rischio sono gli assunti con un contratto a termine, che rappresentano il 9 per cento del totale dei dipendenti. Gli stessi precari che, tra l’altro, non hanno preso bene le modifiche introdotte dal Decreto dignità. Insieme a loro, non possono dormire sonni tranquilli neanche i lavoratori assunti attraverso le agenzie per il lavoro.
I negozi ospitati nei centri commerciali
La forza lavoro impiegata nei negozi ospitati nei centri commerciali si attesta attorno alle 150mila unità. Anche in questo caso, chi ha un contratto a tempo determinato potrebbe vederselo non rinnovato, se dovessero diminuire le ore di lavoro, serrando i negozi la domenica. In questo caso anche loro avranno più tempo per stare a casa con la famiglia, ma senza guadagnare un soldo.
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