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Lavoro, governo autorizza fiducia. Domani giornata clou per Renzi

Matteo Renzi in una immagine di archivio. REUTERS/Toby Melville (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il consiglio dei ministri ha autorizzato questa sera il governo a porre la questione di fiducia su un maxi emendamento al disegno di legge delega sul mercato del lavoro all'esame del Senato. Lo riferiscono fonti governative spiegando che il testo recepirà alcuni emendamenti presentati dalla minoranza del Pd ma non per ciò che riguarda l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il tema spinoso dei licenziamenti dovrebbe essere dettagliato nei decreti delegati che il governo presenterà dopo il via libera definitivo alla delega da parte di Camera e Senato. La soluzione è arrivata al termine incontri e riunioni in vista della giornata di domani che sarà campale per Matteo Renzi sul fronte lavoro. Il premier incontrerà di buon mattino, alle 8, i sindacati con i quali ha avuto rapporti burrascosi nei primi mesi di governo, soprattutto la Cgil; contestualmente l'aula del Senato riprendere la discussione sulla delega che completa il Jobs act voluto da Renzi con l'ambizione di far uscire dalle pastoie il mercato del lavoro italiano, a questo punto votando la fiducia. Obiettivo del governo è quello di arrivare alla conferenza Ue sul lavoro di mercoledì a Milano con il testo già approvato in un ramo del Parlamento. Renzi non ha fatto mistero di ritenere fuori dal tempo la tutela dello Statuto dei lavoratori che prevede il diritto di reintegro per i lavoratori licenziati ingiustamente. Il premier vorrebbe mantenere la tutela per i licenziamenti discriminatori e alcuni "gravissimi" disciplinari, e risarcire con un indennizzo i lavoratori allontanati per motivi economici. Dati i dissidi interni al partito questo tema sembra per il momento accantonato. Si vedrà domani cosa contiene il maxi emendamento e come reagirà l'alleato Ncd, i cui voti sono importanti in Senato. Stefano Fassina ha scritto stamani in un tweet che "se la delega resta in bianco è invocabile e con la fiducia [ci saranno] conseguenze politiche". Ma l'ex vice ministro all'Economia, oltre a essere in minoranza, è un deputato e la partita per il momento si gioca al Senato dove i numeri sono più risicati. Più realista il senatore Pd ex dalemiano, Nicola Latorre, che al Corriere ha detto: "La minoranza non può imporre il suo punto di vista. Tuttavia confido nel fatto che alla fine il partito voterà in maniera compatta". CGIL: SE GOVERNO NON CAMBIA POLITICHE AVANTI CON PROTESTA La leader della Cgil Susanna Camusso in vista della riunione di domani avverte che non basta un incontro, peraltro di un'ora prima di passare il testimone alle imprese che arriveranno alle 9 a palazzo Chigi, per sanare i contrasti. "Se il governo continua con le politiche annunciate è inevitabile che il sindacato vada avanti con la mobilitazione", ha detto Camusso durante una conferenza stampa a termine di un incontro con i sindacati europei. La Fiom e la Cgil, ma anche la Cisl, hanno programmato manifestazioni di piazza per la fine del mese contro le politiche del Welfare dell'esecutivo. L'incontro di domani fa seguito all'annuncio di Renzi di voler riaprire la sala Verde (luogo storico della concertazione governo-parti sociali) di Palazzo Chigi alle organizzazioni dei lavoratori dopo gli attriti di questi primi mesi di governo, in particolare con la Cgil. Al centro del confronto anche la proposta del premier, caldeggiata dalla Fiom, di mettere il Tfr in busta paga dei lavoratori per stimolare i consumi. Renzi si è detto disponibile a discutere della legge sulla rappresentanza sindacale, anche questa cara in particolare alla Fiom, del collegamento del salario con il secondo livello di contrattazione e del salario minimo. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia