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I leader del G7 promettono a Kiev armi "fin quando necessario"

I leader del G7 continueranno a imporre sanzioni a Mosca e inviare armi a Kiev "fin quando sarà necessario". È quanto emerge dalle conclusioni della seconda giornata  L'annuncio è stato rivolto in una sessione a porte chiuse al presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il summit, poco prima del nuovo raid aereo un centro commerciale nel cuore del territorio Ucraino nella città di Kremenchuk.

L'attacco ha provocato indignazione. Il ministro degli esteri Catherine Colonna ha condannato l'iniziativa russa promettendo che Mosca sarà giudicata per i suoi crimini.

A farle eco anche il Segretario di Stato americano Antony Blinken. La russia e tutti i responsabili di queste atrocità la pagheranno, ha scritto Blinken in un twitter. Crudeltà e inciviltà, sono alla base dell'azione del presidente russo Vladimir Putin secondo il primo ministro britannico Boris Johnson.

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Quanto accaduto, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dimostra che Putin ha violato tutte le regole. "Abbiamo dato la garanzia che continueremo a supportare l'Ucraina a difendersi dalla Russia; quello che per noi deve essere chiaro è che questa guerra è una ferita profonda nel contesto delle relazioni internazionali", ha continuato il cancelliere. "È una drammatica svolta provocata dalla volontà della Russia di violare tutte le regole, tutti gli accordi esistenti con noi sul modo di cooperare tra stati e sul fatto che i confini non devono essere modificati con la forza", ha detto Scholz.

Nelle dichiarazioni finali i leader si sono detti pronti a "sostenere un piano internazionale di ricostruzione messo in atto dall'Ucraina in stretta collaborazione con i partner multilaterali, che porti a una ripresa economica sostenibile, resiliente e inclusiva, e che rafforzi la democrazia, lo stato di diritto e la lotta alla corruzione".

In Ucraina soldati hanno lavorato a lungo nella notte per rimuovere le travi d'acciaio dal centro commerciale distrutto a Kremenchuk. Il bilancio della strage resta difficile da determinare. Almeno 16 persone sono morte, e sono più di cinquanta i feriti. Si stima che circa 1.000 persone si trovassero all'interno. Ma Mosca continua a negare che colpire i civili sia il suo obiettivo.