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Legge elettorale, Senato respinge emendamenti dissidenti Pd

Il premier Matteo Renzi a Davos. REUTERS/Ruben Sprich (Reuters)

ROMA (Reuters) - L'intesa tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sulla riforma elettole ha superato oggi due prove in Senato, dove sono stati bocciati con oltre 50 voti di scarto due emendamenti di un dissidente del Pd, Miguel Gotor, che prevedevano più spazio al voto di preferenza rispetto a quanto stabilito dal disegno di legge. Il primo emendamento è stato respinto con 170 no, 116 sì e 5 astenuti. Il secondo ha ricevuto 168 no, 108 sì e 3 astenuti Gli emendamenti sono stati bocciati da gran parte del Pd e di Forza Italia oltre che dai partiti centristi della maggioranza di governo. A favore della proposta che avrebbe modificato uno dei cardini della riforma elettorale, i capolista decisi dai vertici di partito e due voti di preferenza in ogni scheda, hanno votato le minoranze di Pd e di Forza Italia contrarie all'intesa Renzi-Berlusconi, il Movimento 5 Stelle e Sel. Ora il Senato è chiamato a votare un emendamento del Pd, appoggiato dal governo, che racchiude i capisaldi della riforma decisa dal premier e Berlusconi. La sua approvazione avrebbe l'effetto di far decadere migliaia di emendamenti dell'opposizione e spianare la strada al voto finale entro venerdì o all'inizio della prossima settimana. Il disegno di legge, che riforma la legge elettorale solo per la Camera dei deputati perché il Senato dovrebbe diventare un'assemblea rappresentativa di regioni e comuni, passerà poi a Montecitorio per il voto definitivo. (Roberto Landucci) ((Redazione Roma, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +390685224395, Reuters.messaging: roberto.landucci.thomsonreuters.com@reuters.net)) Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia